Allenamenti e allenatori di livello internazionale.

Beh. ehehe...diciamo che a parziale difesa loro, dovrei dire che anch'io non ho mai avuto allenatori, eppure sono arrivato seconda cat. e anche negli otto in un torneo assoluto...ma i giovani hanno diritto ad avere più possibilità di loro e anche i vecchietti, se migliorano un pochino...e battono il compagno di allenamento o il rivale dell'altra squadra con cui perdono sempre per un punto o due, eheh...
Ciao.

 

Mi sono espresso male e/o non sono riuscito a spiegarmi e Ti chiedo scusa! Mi scappa la battuta.
Mi sono solo riallacciato al discorso che facevi tu.
La mia battuta era legata alla inutilità decretata dai tuo amici soloni (quarta) della presenza di un tecnico in società. A parte che non dovrebbero esistere società senza tecnico (ma so benissimo che parlo di fantascienza: la Federazione dovrebbe imporlo a mio avviso).
Se avessero avuto un tecnico (anche scadente), i soloni, sicuramente non si sarebbero fermati a quarta ma sarebbero certamente dei terza e in meno tempo.
Il discorso, poi, è legato non al raggiungimento di una classifica ma alla voglia di un miglioramento tecnico che puoi avere solo svolgendo un programma adeguato di lavoro preparato, confortato e valutato da qualcuno che ne abbia la capacità (un tecnico per l'appunto).
Per quanto ti riguarda non ti ho minimamente accostato ai soloni, come non credo di aver mai offeso qualcuno tanto meno te di cui ho il massimo rispetto. Ti ricordo che io stesso, il mago e tanti altri veniamo da un apprendimento senza allenatori (se li avessimo avuti....!) e abbiamo iniziato NC, poi QUARTA (allora c'erano i 3^ Reg.) e via discorrendo.
Rido non per la Tua passione, che è stata ed è la mia e di tanti altri ma, dei sapientini della tua società. Io (per dire tanti) non ho avuto allenatori, balie ecc. ma non per questo (raggiunti decenti livelli di pongista) mi sono avvalso della scusa per non "spendere" per un tecnico, anzi il budget della mia società è interamente o quasi investito in tecnico e centro giovanile.
Tanto di cappello a quelli come Te che portano avanti battaglie lodevoli.
Spero di essere stato chiaro adesso.
Avanti Savoia!
PS Diventerai qualcuno, lo so, anzi sei già Qualcuno!

 

Beh, lo so, certo, diciamo che ho visto giocatori autodidatti che sono arrivati ad essere discreti o perchè avevano un gran fisico, un buon feeling o perchè erano posseduti dalla voglia di emergere un po' e si allenavano come matti. E' chiaro che è difficile arrivare già a livello seconda da autodidatta, anche se ce ne sono. Terza, secondo me, non è proprio difficilissimo, dipende anche a quanti anni inizi.
Sul discorso giovani, si, si fa molto per loro. Essendo vissuto tanti anni in Germania dove i vecchietti sono abituati a fare molto sport (tanti, ma tanti giocano a 60, 70 annie anche non male)spezzo una lancia a loro favore. old:
Largo ai giovani, ma lo sport è bello e fa bene anche a una certa età e anche gli anzianotti hanno diritto a un loro spazio, anche perchè sono d'esempio per i giovani. Basta fare ancora una squadra di d2, non costa nulla, praticamente e giocano tutti, ognuno con obiettivi diversi, logicamente. Per il giovane può essere diventare seconda o prima, se ha le possibilità, per il vecchietto vincere la d2, muoversi, fare belle partitine, magari salire in d1...e anche, perchè no, dimostrare a se stesso e agli altri che è ancora in gamba. !!! E anche a 60 anni, secondo me, se uno ha tempo, voglia e soldi può prendersi un allenatore, in squadra o privato, con margini di miglioramento e successi più circoscritti, ovviamente.
Il tennistavolo è uno sport molto tecnico e da soli è quasi impossibile arrivare ad alti livelli, è uno sport dove è molto importante l'allenatore competente, se si vogliono avere aperte tutte le possibilità.
Ciao.

 

x Tsunami
Leggo dalla tua scheda che hai 45 anni.
Ti riporto una storia della nostra società:
Alcuni anni fa (circa 5 per l'esattezza), è venuta una ragazza in società da noi, aveva 17 anni e voleva imparare a giocare. Essendo la prima volta in un ambiente sconosciuto si è fatta accompagnare dal papà (un signore di 57 anni allora). Intanto che la figlia provava a fare due tiri con un mio compagno di squadra, chiesi al papà se voleva provare anche lui.
Si è divertito così tanto che da quel giorno non ha più smesso, si allena con regolarità praticamente ogni giorno ed oggi è un quarta categoria medio-alto (4.2 in Piemonte, che è già un discreto livello).
Se ci è riuscito lui non vedo perchè tu che sei decisamente più giovane non lo possa fare.
Basta avere forza di volontà (come ha detto qualcuno è la cosa più importante), e non mollare di fronte alle difficoltà.

 

Certo. Ripeto, ragazzi, la cosa più importante non è diventare "membro" della nazionale....prima o seconda categoria...credi che io non giocherei lo stesso se fossi terza ?
Mi ricordo una volta, giocavo per una squadra di Passau, a2 in Germania, avevamo "comprato" due giocatori 38 e 48 anni dall'Austria..questi venivano, dicevano "Guten Tag", giocavano e si vedeva che non si divertivano e se ne andavano. Scusa, si è liberi, ok, ma io avrei dato loro anche un calcio in culo.
Io credo sia davvero triste, se la gente viene solo per i soldi. Trovo giusto che ci si alleni e basta solo se si è giovani di belle speranze.
Io credo che: anche a una certa età lo sport è bello, bellissimo...ma deve essere interpretato in modo ragionevole e questo vuol dire, secondo me:
- prendi soldi se puoi
- divertiti insieme agli altri, dopo partita/allenamento, birra e salsicce alla Hill/Spencer, intrattieniti con altri
- magari migliora, se puoi, anche da vecchiotto, non diventerai seconda, ma sai che soddisfazione, forse più di tanti giovani

Io credo che sia la mentalità, globalmente, da migliorare.
Ribadisco, per i giovani si deve trovare un allenatore che dia loro possibilità e per gli over 40, se vogliono migliorare, entro certi limiti, niente da vergognarsi, tanto di cappello e impostare la viita sportiva di club nella maniera più soddisfacente.
Ho scritto queste cose perchè vedo che in Italia la mentalità è spesso menfreghista e aprossimativa. Qualche piccola spesa, qualche piccolo sacrificio, un po' di buona volontà da parte di tutti, e tutti avremo più soddisfazioni nell'ambiente di club e nel praticare il nostro amato sport.
Cordialmente
Erich
-

 

Si, per il momento sono sempre quello che rompe le balle cercando di portare qualcosa di nuovo .
Ho raggiunto una certa esperienza frequentando attivamente diverse societa' passando per sport quali il basket, il calcio e l'atletica, ed ora vorrei proporre quello che di positivo ho trovato in questi anni ma mi sto scontrando contro un :clap:
ma a me piacciono le sfide, per cui...
ciao
Piergiorgio[/quote]

E' lo stesso problema degli sms: sono concisi e tante volte non molto comprensibili. Chi li scrive ha, il più delle volte, la presunzione che venga colto un messaggio voluto. Se a questo aggiungi il fatto che bisogna essere stringati.... non ci si prende. Ma fa niente.
Essendo un maniaco dello sport (agonistico e non) vengo anch'io da molteplici esperienze come atleta e tecnico (nuoto, scherma, basket, arco, ecc. ecc.). E' per questo che, avendo vissuto dal di dentro altre realtà, posso dire che non siamo diversi. Le problematiche sono simili.
Per quanto concerne il mio discorso ribadisco che non sei l'unico nella .....!
Società che abbiano un progetto (e che quindi prevedano un tecnico, un centro addestramento, soldi da investire, ecc. ecc.) sono veramente poche. Sei in buona compagnia. La mia ha pochi soldi, poche risorse, pochi mezzi ma molti bambini, molta volontà, un buon progetto e ha voluto fortemente un tecnico forever e il tecnico ha sposato il progetto.
Vai avanti per la strada che hai intrapreso. E' importante nascere con una impronta e per arrivare a camminare c'è tutta una serie di tappe intermedie di aggiustamento (ma il progetto è camminare in stazione eretta).
I SOGNI SI INSEGUONO!
Chiudo confermando ciò che ha scritto poi il Mago: il lavoro dei tecnici va pagato ma il tecnico non è un mercenario che va dove ci sono i soldi.
Va dove c'è un progetto, dove c'è una Società, dove può e lo fanno lavorare, dove si sente parte attiva e a casa propria!

 

Il tecnico che lo fa solo per i soldi, non è un tecnico e, onestamente, l'ho visto di rado nella mia carriera di allenatore. Il tecnico lo fa per i soldi pure, è ovvio, ma vuole di solito vedere che i suoi ragazzi vincano, migliorino, anche se prende poco.
C'è anche il tecnico che viaggia. In Europa è prassi normale, qui in Italia, paese latino di non sviscerato amore per il tennistavolo un po' meno, credo ci siano un paio di allenatori preparati che lo fanno. Questi lo fanno per soldi, ovviamente, perchè è un lavoro, come per un altro è l'impiegato, il meccanico, l'ingegnere, ma vogliono e devono farlo con impegno e passione. Primo per serietà professionale, secondo perchè altrimenti non li chiama più nessuno e poi per passione. E' nel DNA del vero allenatore il voler avere la soddisfazione di vedere i miglioramenti, sia che alleni un ragazzino o un vecchietto, sia che alleni cinque anni o una settimana.
Devo dire che conosco anche chi lo fa solo per i soldi.
Ciao.

 

Tanti sono così scemi, che pensano di migliorare di più spendendo 40 euro per una gomma magica che faccia diventare forti gli scarsi, che per un buon allenatore che già in una settimana può correggere tanti difetti . Questa gente è destinata a rimanere scarsa per tutto il resto della loro vita. Ugh ! Ho detto.

 

Non è mai troppo tardi...

 

....e non si cambia la testa delle persone in una settimana, ci vogliono mesi e anni, specie per quelli che hanno mentalità da eterni principianti e incompetenti, sono i primi a vedere il nostro sport solo dilettantistico, amatoriale, quasi da spiaggia. Anche se hanno i soldi (e che sarà ? Che un giocatore non può tirare fuori 50 euro una volta per imparare....ma daaaaai...) "facciamo noi, macchè allenatore...." ecco la mentalità da oratorio....dai alleniamoci tra di noi nella sala del catechismo e poi tireremo fuori noi un campioncino che vincerà con i rivali della parrocchia di Don Camillo...

 

Piano piano......
Ciao.

 

Mi aggancio al tuo discorso per quotare anche ciò che ha detto in precedenza Mago. Ogni lavoro va "giustamente" pagato (e non ci piove) ma quello del tecnico muove dalla passione. E' quella voglia di riuscire a trasmettere il tuo bagaglio (sempre più ampio in base alle esperienze accumulate, allo studio e all'aggiornamento) ai tuoi ragazzi, in modo da permettere loro di tirar fuori il meglio.
Conosco, comunque, realtà parrocchiali che sono dotate di allenatore e che hanno militato anche in campionati di serie A (comunque ho capito il distinguo che volevi fare).

 

Tsunami, ricorda che, se non si è totalmente negati, almeno a livello di 3° cat si può arrivare. Te lo dico io: non ho un colpo tecnicamente ben fatto, non sono una gazzella e non sono coordinatissimo: se però ti poni un obiettivo e ti impegni per raggiungerlo, come era per me passare 3° almeno per 1 anno, magari non impieghi 1 anno, ma gari ne impieghi 10, ma ci puoi arrivare. Chiaro che ti serve almeno qualcuno che qualcosa ti insegni, ma non serve avere un allenatore fisso tutti gli allenamenti: impegnati e vedrai che ci puoi riuscire

 

In quest'ottica, come già detto, sono completamente d'accordo. Dipende infatti da quali sono gli obbiettivi che uno si prefigge. Il livello terza è accessibile anche senza un tecnico. Oltre, la cosa è più ostica. Questo prescinde, però, dalla necessità per una società di avere un tecnico. Tutto parte dalla volontà e dall'impegno dell'atleta nel voler comunque perseguire il miglioramento (con o senza tecnico).