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Il Tennistavolo europeo in declino

Discussione in 'Sezione Internazionale' iniziata da ttsermide, 10 Ago 2016.

Status Discussione:
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  1. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    Da qualche parte avevo postato una raccolta dei punti piu pazzeschi di ma long francamente certe cose non le faceva neppure waldner la ruota di mulino per esempio io l ho vista fare solo a lui ....
    Se cercate nei video di you tube le lezioni di velasco trovate anche quello in cui spiega per filo e per
    segno cosa è il talento .....in sintesi il talento è la capacita d imparare la scuola cinese è un ottima scuola e ha gli allievi di talento infinito perchè il timing con cui gioca il miglior ma long farebbe impallidire qualunque giocatore degli anni passati.
     
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  2. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Molti pensano che il talento inteso come capacità di poter far meglio basti di per se'.....@andras tu hai compreso quanto voglio dire? Mi sembra di parlare in cinese....
     
  3. TiborKlampar

    TiborKlampar Rabarama's fan Staff Member

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Ci vuole molto coraggio per accettare quello che avete scritto a proposito di talento e dei due giocatori cinesi al top del mondo, eh...se non hanno talento sti due, chiudiamo il forum e ciaone.....
    Forse sarebbe meglio spiegare cosa si intende quando si parla di talento....il talento non ha una sola forma, per dirla con Camilleri...ha la forma dell'acqua.
     
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  4. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Il talento era una antica moneta.

    Vedo che non ricordate la parabola dei talenti del Vecchio Testamento.

    Tutto nasce da lì. Riprendetela in mano, rileggetela.. e capirete.
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 11 Ago 2016 ---
    Pardòn.. Nuovo Testamento. ;)
     
    Ultima modifica: 11 Ago 2016
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  5. eriok

    eriok Nuovo Utente

    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Che cosa e' la ruota di mulino ?
     
  6. cunni

    cunni Utente Noto

    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Precedentemente avevi scritto che il cinese che si allena duramente diventa talentuoso...contestavo solo il fatto che non si può per definizione diventare talentuosi.
    Poi è ovvio che se il talento non si coltiva non si arriva lontano.
    Ad un occhio esperto è facile distinguere un pongista talentuoso allenato da un pongista costruito allenato.
    Il problema è che in Italia non c'è una scuola pongistica e quindi anche il talentuoso non ha sbocchi
     
  7. Fiumicello85

    Fiumicello85 Utente

    Nome e Cognome:
    Davide Milocco
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Fiumicello
    Forse non hai letto attentamente il mio intervento. :)
    Ripeto in modo piu' esplicito : gli europei hanno dominato la scena mondiale negli anni 80 e 90 per una serie di motivi che reputo irripetibili nella storia del tennistavolo. Basta leggere un libro di Waldner e si riesce a capire.
    In primo luogo è stato impostato un programma di allenamento specifico sul fisico (parlo per gli svedesi), cosa mai fatta prima di allora. In secondo luogo sono stati introdotti del colpi innovativi come ad esempio il topspin di rovescio : e ricordiamoci che all'epoca i cinesi impugnavano ancora a penna, quindi se si andava sul rovescio avevano uno svantaggio enorme...
    In terzo e ultimo luogo si : Waldner e Persson avevano un talento incredibile.

    Ora spero di essere stato abbastanza chiaro. :)
     
  8. Tsunami!

    Tsunami! Moderatore mercatino Staff Member

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    ASDTT tennistavolo Parabiago
    CONI ? per la definizione di un termine della lingua italiana basta wikipedia, non serve il CONI.
    comunque continuate pure se volete...io lascio
     
  9. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Il tuo intervento l'ho letto sì.

    Innanzitutto, anche se è un'amenità, Vladimir Samsonov è soprannominato Conte Vlad. Zar è la prima volta che lo sento. :)

    "Serie fortunosa di circostanze" non direi proprio dato che si parla di Scuola Svedese e prima di Waldi e Perssnon ci sono stati Alsér, Johansson, Anderson, Appelgren e molti altri.

    Per finire, quel discorso sul numero di abitanti della Cina, tanti prima e tanti dopo.

    In linea teorica una buona scuola che supporti una generazione di.. talenti.. può nascere ovunque.. anche in Italia, come dimostra la grande scherma o le varie Valanghe Azzurre e Rosa. Non ha più molto senso parlare di Tradizione, ormai lo sport moderno si è evoluto ovunque, come dimostrano proprio i cinesi che oggi eccellono anche in discipline non tradizionali per la loro Cultura.

    ;)
     
    Ultima modifica: 11 Ago 2016
  10. FabioS

    FabioS Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio
    Condivido....sembra più un discorso alla "supercazzola" con tutte queste definizioni provenienti dall'ignoto!!..
     
  11. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
  12. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    I ragazzi che passano molte ore in palestra provano dei tricks, anche per divertirsi e allontanare la noia della routine, che poi vengono assimilati, automatizzati, e tirati fuori al momento opportuno per risolvere situazioni impreviste. È il caso del colpo dietro la schiena quando una palla che aspettavi sul dritto ti arriva sul rovescio.
    Anche nel caso della "ruota di mulino" (che è lo stesso movimento degli arti del servizio a tergicristallo) il possibile spiazzamento di una palla attesa sul dritto, viene risolto con un coniglio estratto dal cilindro al momento opportuno, con grande tempismo, gambe, tecnica e .. talento.
     
  13. enzopacileo

    enzopacileo Utente Noto

    Nome e Cognome:
    vincenzo
    Categoria Atleta:
    Fuori Quadro
    Si poi potremmo parlare anche di "falento" ma non è questo il punto....
     
  14. Matteo me

    Matteo me Utente

    Nome e Cognome:
    Matteo Scaravaggi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Olimpia
    Talento è essere numero 1 indiscusso del mondo da anni. Talento è vincere a tutti gli eventi importanti a cui si prende parte. Tutto il resto sono super cazzole.
     
    A li-ning, eta beta, andras e 1 altro utente piace questo messaggio.
  15. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Scusa Matteo ma non è una definizione di talento. Ci sono atleti che non sono stati dotati da Madre Natura di particolare talento eppure con sacrificio, tanto lavoro forza di volontà sono diventati dei campioni nelle loro specialità. Quindi trovo giusto ricercare una definizione condivisa e .. sostenibile (che va tanto di moda) di : "Talento".

    Capisco però che stiamo parlando di uno sport tra i più tecnici e difficili... quindi sono d'accordo che senza talento non si diventa campioni di tennistavolo... o meglio... se diventi campione di tennistavolo devi per forza avere talento. La scala gerarchica di questo sport è veramente altissima e lunghissima e chi vi arriva in cima deve essere super completo e avere doti innate.

    :approved:
     
  16. andras

    andras Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Belli
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    T.T. MONDOVI'
    se sei un pro in qulunque sport hai delle qualità che ti aiutano per quell attività ma se non hai il talento per imparare e migliorarti a unc erto livelo ti pianti come un "pioppo" il vero talento è la capacità di continuare a crescere ed evolversi continuando a migliorarsi la prova di questo è il numero di quanti presunti campioncini di talento vanno un fumo in ogni sport.
    La questione invece è che psicologicamente piace pensare che uno arriva ad un certo punto grazie soprattutto a madre natura è una sorta di alibi (io non posso perchè la natura non mi ha dotato così tanto come quell altro);)
     
  17. Matteo me

    Matteo me Utente

    Nome e Cognome:
    Matteo Scaravaggi
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Squadra:
    Olimpia
    Quello che voglio sottolineare è che "talento" è il termine che viene spesso utilizzato per definire una certa.. piacevolezza estetica o particolare "creatività" di gusto assolutamente personale.
    Talento è colui che a parità di condizioni diviene il migliore.
    Ora, ovviamente c'è la solita disquisizione che per non tutti è possibile allenarsi alla stessa maniera, che qualcuno ha un ambiente migliore, e l'allenatore, e lo sparring, e una marea di c....e varie che vanno bene per noi, a cui piace parlare oltre che giocare. E non lo sto mica contestando, sono pur sempre qui anche io a parlarne :D .
    Ma stiamo parlando di professionisti, non di dopolavoristi come noi: per OGNUNO di loro l'intento è essere il più forte, e questo non si discute. Ed è la medesima condizione di partenza. TUTTO il resto viene dopo.
    Solo pochissimi diventano il più forte.
    Chi se non questi ha talento?
     
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  18. gspix

    gspix Utente Noto

    Squadra:
    A.S.D. ASTRA
    In giro su internet (www.unite.it/UniTE/Engine/RAServeFile.php/f/File_Prof/CIAMPANI_780/test_e_classificazioni.pdf) ho trovato quest'articolo che, secondo me, spiega abbastanza chiaramente il concetto di Talento Sportivo.


    IL TALENTO SPORTIVO



    Uno dei problemi più delicati, ma nello stesso tempo, affascinanti per gli allenatori nella preparazione dei giovani è quello della scoperta dei talenti, cioè dei possibili futuri campioni, che possono essere individuati in un ambito sportivo, con un certo anticipo al fine di poterne favorire uno sviluppo ed il sostegno e quindi la definitiva manifestazione.

    Viene considerato un talento sportivo colui che si caratterizza per determinati presupposti fisici e psichici che, con una certa approssimazione, potrebbero portarlo, in futuro, a raggiungere risultati di elevato livello sportivo in una data disciplina.

    Alcuni studiosi distinguono tra:

    Talento motorio generale chi ha una maggiore capacità di apprendimento

    Talento sportivo chi mostra una certa disponibilità a sottoporsi all’allenamento

    Talento sportivo specifico chi ha dei presupposti notevoli per una data disciplina

    Lungo il percorso che dalla scoperta conduce alla manifestazione del talento si possono verificare i danni maggiori. E’ infatti una strada irta di numerose difficoltà, ciascuna delle quali merita di essere affrontata con attenzione. Infatti un approccio sbagliato al problema talento può dare luogo ad un effetto boomerang, laddove la ricerca di un possibile campione può essere, invece, causa dell’abbandono dell’atleta.

    I metodi di individuazione del talento maggiormente utilizzati hanno previsto, sempre, due diversi tipi di procedure:

    1. La scelta tra molti soggetti sulla base di caratteristiche particolari.

    2. La supposizione che i soggetti selezionati fossero più adatti per certe attività rispetto ad altre e più di altri soggetti.

    Sulla base di queste procedure si è sempre lavorato su un’ampia base di praticanti, attraverso la promozione delle diverse discipline.

    La ricerca spasmodica di incremento di praticanti ha determinato un abbassamento dell’età della pratica sportiva: infatti, non essendo possibile coinvolgere un maggior numero di bambini, a causa sia del calo demografico che, dell’incremento della offerta di molte discipline sportive, una volta sconosciute, la ricerca si è spinta nelle classi di età inferiori, determinando la tendenza all’avvio precoce.

    L’altro aspetto riguarda la specializzazione che si è ricercata a seguito dell’eccessiva rilevanza che si è data alla prestazione, a causa della difficoltà di creare obiettivi parziali, coerenti ma distinti dall’obiettivo prestativo principale.

    Il questo contesto la prestazione di gara è diventata il “target” fondamentale degli istruttori; dirigenti, genitori e gli stessi ragazzi ruotano in una logica che non è formativa, ma essenzialmente prestativa.

    La selezione dei futuri atleti è quindi avvenuta prevalentemente sulla base di due meccanismi:

    Ø I risultati delle competizioni: per cui vengono favoriti i giovani che hanno un maggiore livello di allenamento specifico, rispetto a coloro che, pur avendo un maggior talento, hanno un minor livello di padronanza delle abilità specifiche.

    Ø La crescita: per cui sono favoriti i giovani con uno sviluppo accelerato, rispetto a chi è dotato di talento, ma con uno sviluppo normale o addirittura ritardato.

    Da qui scaturiscono i fenomeni negativi della specializzazione precoce e dell’unidirezionalità dell’allenamento, determinate dal miglioramento immediato della prestazione di gara.

    Per evitare questi tipi di problemi, è opportuno che, nel rapporto tra multilateralità e specializzazione, le scelte metodologiche tengano conto dei seguenti aspetti:

    1) Il tempo ridotto che i giovani hanno per l’apprendimento dei fondamentali e per lo sviluppo dei presupposti della preparazione.

    2) L’esecuzione dei movimenti, che è l’unica via per memorizzarli a livello cognitivo.

    3) La tipologia dello sport praticato, secondo le diverse caratteristiche e fasi di specializzazione.

    4) La ricchezza dei fondamentali, funzionale allo sviluppo delle capacità motorie, in particolare di quelle coordinative.

    5) Le motivazioni interne ed esterne alle prestazioni.

    Per l’identificazione del talento vanno individuati i criteri di scelta di un possibile talento, che dipendono dal sistema dei requisiti richiesti da un determinato sport. Occorre definire il modello di prestazione dello sport, partendo dall’attività giovanile ed arrivando ai massimi livelli sportivi.

    Le direzioni d’intervento, possono essere le seguenti:

    Þ Individuare il livello e lo sviluppo delle capacità motorie prevalentemente richieste dalla disciplina sportiva, nelle diverse fasi di sviluppo.

    Þ Stabilire il ritmo di incremento nell’apprendimento individuale di abilità specifiche.

    Þ Analizzare la stabilità nel tempo delle prestazioni, rispetto ai modelli evolutivi.

    Þ Conoscere le caratteristiche psicologiche, relativamente alle motivazioni, alla capacità di concentrazione e alla socializzazione del giovane.

    Sulla base del confronto con il modello della disciplina, in particolare nel caso di parametri che hanno un riferimento qualitativo (test, indici di prestazione), gli studiosi indicano il concetto di soglia, cioè le prestazioni minime, che un giovane dovrebbe ottenere nel corso degli anni per poter 2aspirare” ad essere considerato un talento.

    Come incentivo e, nello stesso tempo, come verifica, si può adottare il metodo dei brevetti, stabilendo dei valori limite che di volta in volta vengono raggiunti e che danno quindi diritto ad un riconoscimento formale e sostanziale (solitamente si indicano i nomi animali adatti ad uno sport. Ad esempio nell’atletica leggera: la lepre, la gazzella, il ghepardo, etc.). per ogni soggetto è quindi possibile confrontare costantemente i risultati dei test di valutazione motoria e sportiva con quelli normativi.

    Analogamente ciò può avvenire anche per i parametri di tipo qualitativo.

    Il riferimento può essere costituito da progressioni didattiche che sono elaborate sulla base dell’esperienza e dei modelli di riferimento della disciplina e attraverso le quali si stabilisce, sulla base dell’esecuzione tecnica di una determinata serie di abilità o di fondamentali, il livello di apprendimento raggiunto, anche in questo caso riconosciuto attraverso un brevetto.

    Le caratteristiche da seguire, nella manifestazione del talento sono le seguenti:

    1) Maggiore reazione agli stimoli di allenamento, per cui il giovane talento ottiene risultati migliori a parità di allenamento;

    2) Reazione positiva a stimoli di intensità superiore;

    3) Applicazione corretta e creativa delle tecniche, anche in condizioni mutevoli;

    4) Selezione personale dei problemi (molto importante per i giochi sportivi, vale a dire per le attività sportive di squadra);

    5) Notevole capacità e rapidità di apprendimento.

    Occorre considerare con particolare attenzione aoprattutto gli aspetti legati alla personalità, particolarmente orientata allo sport e sostenuta da un’adeguata base motivazionale, e le caratteristiche ambientali e sociali 8scuola e famiglia) che hanno una parte fondamentale nella vita di un giovane individuo. Un ruolo fondamentale è dato dal livello culturale degli operatori e dalla formazione degli allenatori, il cui ruolo è di consentire la diffusione dei principi teorici generali che sono alla base dell’allenamento giovanile e che possono determinare una adeguata impostazione già nel tessuto delle società sportive.

    Il talento, come abbiamo visto,è un individuo dotato di un complesso di capacità tali da fornire prestazioni mentali e fisiche nettamente superiori alla media, ma che devono ancora manifestarsi.

    E’ noto, che nei primi anni di età (fino a 10-12 anni), la pratica sportiva concepita in forma unilaterale accelera la specializzazione delle funzioni motorie e può quindi “coprire” delle doti eccellenti, ma non ancora sviluppate, esaltandone altre di minore importanza per la disciplina e per il soggetto. Inoltre, la correlazione tra i risultati di massimo livello e le prestazioni ottenute in età giovanile sono estremamente basse; senza contare i problemi legati allo sviluppo fisico. Per questi motivi, indipendentemente dalla disciplina praticata, prima dei 10-12 anni non è possibile predire “la scoperta” di un talento.

    Il sistema di individuazione del talento non può avvenire nel breve termine, ma per tappe, nel corso di 3-4 anni di attività e all’interno del processo di allenamento, attraverso la raccolta sistematica di dati longitudinali (rilievi successivi nel tempo sullo stesso soggetto), confrontati, di volta in volta, con le norme di riferimento disponibili.

    Questo tipo di approccio è molto importante per gli allenatori che sono molto più coscienti nel considerare il principio della individualizzazione, differenziando l’allenamento tra i diversi giovani e, attraverso la conoscenza del curriculum individuale, per poter distinguere i differenti gradi di sviluppo e quindi il talento per una data disciplina.

    Le fasi che contraddistinguono l’emergenza del talento sono le seguenti:

    Fase iniziale In cui ci si preoccupa maggiormente di stabilire una predisposizione generale di tipo qualitativo verso la pratica sportiva; il talento in questa fase è, generalmente, in grado di ottenere prestazioni motorie superiori alla media, in quei settori di capacità per i quali c’è maggiore disponibilità sul piano costituzionale.

    Fase intermedia L’attenzione va puntata sui miglioramenti nello sviluppo delle capacità e, soprattutto sull’apprendimento di capacià specifiche, con particolare riguardo anche alle caratteristiche auxlogiche, cioè alle differenza tra età cronologica ed età biologica.

    Fase finale Il riconoscimento del talento dovrebbe essere compiuto, grazie ai dati raccolti nelle fasi precedenti e alla predisposizione alla prestazione specifica della disciplina e al suo grado di apprendimento, in funzione anche del grado di incremento dei risultati di competizione.

    Da un punto di vista metodologico, nella programmazione a lunga scadenza di un atleta, sembra essere importante seguire il principio della specializzazione al momento giusto, secondo il quale l’acquisizione di una competenza specifica è compatibile con lo sviluppo motorio del bambino e quindi con i momenti particolarmente favorevoli.

    E’ importante analizzare, in questa direzione, le caratteristiche della allenabilità delle diverse capacità, secondo lo schema di Martin (1982), qui sotto riportato.

    Modello delle fasi sensibili (Martin 1982)

    CAPACITA’ MOTORIA

    6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

    Capacità di apprendimento motorio
    Capacità di diff.ne e controllo
    Capacità di reagire a stimoli ottici e acustici
    Capacità di orientarsi nello spazio
    Capacità di ritmo
    Capacità di equilibrio
    Capacità di resistenza
    Capacità di forza
    Capacità di rapidità
    Qualità affetto – cognitive
    Voglia di apprendere

    Possono essere sicuramente utilizzati i parametri che hanno una maggiore possibilità di misurazione e di stabilità nel tempo, quali ad esempio:

    - La statura, influenzata da diversi fattori, tra i quali la maturazione scheletrica;

    - Il massimo consumo di ossigeno e il polso d’ossigeno, che sono già presenti a 11 anni;

    - La curva dei risultati dei test motori effettuati nel corso di 3-4 anni di allenamento e che diano indicazioni adeguate allo sviluppo.

    I parametri relativi ai test motori, rilevati attraverso la somministrazione, permettono di porre a confronto con apposite tabelle normative (riferiti a campioni statistici di pari età e livello) i risultati di ciascun soggetto. Si costituisce, in questo modo, ad un profilo generale delle capacità che viene ripetuto a distanza (da 6 mesi a 1 anno) e i diversi profili vengono riportati su schede che hanno riferimenti semestrali e annuali e che permettono all’allenatore di orientarsi sulle linee di sviluppo e quindi sulle propensioni che ciascun soggetto mostra realmente di possedere.

    Rimane ancora di soffermarsi, per un momento, su un ultimo aspetto riguardo il talento sportivo e cioè: il sostegno dell’organizzazione sportiva.

    Il successo nella piena realizzazione e manifestazione del talento può essere attribuito al sistema organizzativo, se ciò non è avvenuto in modo causale.

    L’insorgenza improvvisa o inaspettata del talento, pur essendo un fatto gradito all’ambiente, è senz’altro indice di una scarsa capacità di gestire un adeguato sistema organizzativo.

    Ovviamente non si possono mettere sotto accusa gli allenatori, o all’ambiente può in generale, per aver sbagliato in un campo di intervento così delicato. Ma è un compito importante per l’ambiente affrontare questo argomento, per cercare di ridurre al massimo le possibilità di errori. D’altronde non è possibile lasciare all’iniziativa individuale di una società o di un tecnico, con scarsi mezzi, la possibilità di ricercare e, tanto meno, di sostenere il talento.

    Appare quindi determinante l’apporto dell’organizzazione sportiva, per una serie di elementi fondamentali:

    § Fornire gli allenatori di opportune griglie per l’osservazione dell’esecuzione tecnica, di guide per l’utilizzo di test motori e di questionari per la valutazione psicologica, prevalentemente diretta e scrivere le motivazioni;

    § Dare indicazioni didattiche generali sulle norme di riferimento e sui metodi di valutazioni;

    § Introdurre questo argomento nei programmi didattici previsti nei corsi di formazione per le varie Federazioni, in particolare per ciò che riguarda i metodi e i mezzi di valutazione e le implicazioni psicologiche;

    § Organizzare un insieme di referenti (tecnici formatori), attivo capillarmente sul territorio e collegato alle iniziative dei formazione condotte con gli allenatori;

    § Prevedere punti d’incontro sul territorio nei quali sia possibile organizzare incontri periodici che coinvolgano gli atleti in una prima fase di screening;

    § Essere in grado di fornire le gratificazioni opportune per sostenere la motivazione;

    § Fornire tutti gli incentivi possibili e verificare, passo dopo passo, l’evoluzione delle varie fasi;

    § Preoccuparsi delle possibilità di implicazione di tipo sociale, educativo ed affettivo legate alla selezione dei giovani talenti;

    § Costruire un sistema di ricerca e di metodi statistici aggiornato alle caratteristiche della disciplina sportiva.

    Mi preme comunque sottolineare, infine, che un programma di individuazione e di sostegno del talento è il collegamento ideale tra le attività di promozione e di avviamento allo sport con quelle di alto livello.

    Un particolare impegno dell’organizzazione sportiva non è quindi solo l’occasione per scoprire di giovani dotati di talento, ma è anche l’opportunità di sostenere le società sportive e di migliorarne la professionalità e il livello culturale, attraverso la formazione e la sperimentazione.
     
    Ultima modifica da un moderatore: 11 Ago 2016
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  19. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    È molto interessante, esattamente tutto ciò che non è stato fatto dalla Fitet almeno fino al 2009.

    Fino ad allora il talento interessava solo se autosufficiente oppure disposto a trasferirsi in una grossa Società in pianta stabile, vitto e alloggio fuori sede fin dagli 11 anni d'età. Vabbè.. acqua passata non macina più, ma non mi pare che abbiamo molto migliorato nella programmazione salvo aver finalnente individuato gli atleti sui quali lavorare continuativamente, invece di convocare a spot.
     
  20. Mr. Hero

    Mr. Hero Retinologo

    Nome e Cognome:
    ジョン
    Categoria Atleta:
    Promozionale
    Squadra:
    hell's tt
    Caspita.., menzionate talenti solo pre Pokemon ... Uhm....
     
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