Ritorno all'infanzia

Quindi "non ti conoscevo" vuoi dire! :clap:

 

Ma con tutte le "scoperte" che ci sono da fare a 14 anni in un campeggio estivo, voi giocavate a guardie e ladri?

Scherzi a parte, Chicco i tuoi racconti mi fanno ribaltare dal ridere.........
Immaginarti sull'albero che chiedi aiuto come un gattino non ha prezzo

 

Gli hai sottoposto il modulo d'iscrizione?

 

. Quelli conosciuti dopo la fatidica data del matrimonio...non mi han conosciuto a fondo...prima di essa ne ho fatte da galera ma non le racconto ... ero già grandicello e l'infanzia ormai era finita...

 

:clap:

 

Belle storie!! Le puoi tenere per i nipotini oppure scrivile, faresti le scarpe agli scrittori di oggi ah ah ah

 

Chicco non è mica uno che vive di ricordi.. eh! :clap:

 

Chicco, attendo con impazienza la prossima puntata de:

 

Elastici e fionde

Milano, quarta elementare Stoppani. Con il compagno Ruggero si passava tutti i giorni davanti ad una edicola che aveva pure dei bei modelli di fionde-giocattolo in plastica... Un giorno decidemmo di comprarne una a testa con la classica paghetta settimanale:lui blu ,io rossa. Non vedevamo l'ora di "provarle"... si ma con cosa e contro cosa?
Visto che eravam diretti lì, le portammo a scuola,in cartella. Era in programma "disegno artistico"... solite matite,pennarelli...ma anche inchiostro di china per fare i graffiti ! A ruggero è venuta una idea... Per tutta la mattina strappammo pezzettini di carta da giornale e ,umidendoli con la saliva (tanto che pure la lingua era nera di stampa,alla faccia del piombo...) ne facemmo tanti pallini di un centimetro circa di diametro...Li mettevamo sul calorifero affinchè asciugassero in fretta e poi ,il giorno dopo ,li immergemmo per un attimo nella china, rovesciata in un piccolo tappo di barattolo. La china asciuga piuttosto in fretta e l'esterno dei pallini (neri come la pece) restava indurito e asciutto da poterlo prendere in mano senza "quasi" sporcarsi. MA L'INTERNO... ERA ANCORA BELLO BAGNATO!
Al che ,quel giorno ,tutto pronto ,uscimmo dalla scuola tirammo fuori ste fionde ,aspettammo che la bolgia dei genitori e alunni diradasse... caricammo le fionde... e facemmo strage centrando (cercando di nasconderci dietro le auto in sosta) le immense vetrate della MAA assicurazioni ,proprio lì vicino alla scuola: il "centro" era proprio la scritta.L'effetto dirompente dei "pallini alla china" fu tale che quando si spiaciccavano sulla vetrata davano proprio un effetto "artistico"... di esplosione in due dimensioni...Finita la "scorta di munizioni",quatti quatti ,come se nulla fosse accaduto, mettemmo le fionde nelle cartelle (le mani però erano nere lo stesso a forza di maneggiare le munizioni...). Arrivati davanti a casa sua ,Ruggero si blocco' di colpo...Mi disse : non possiamo certo farci trovare dai genitori con le fionde nelle cartelle, nascondiamole qui. Aprimmo un piccolo tombino sul marciapiede di via Redi e vi infilammo le fionde .
Al pomeriggio , finiti i compiti, uscimmo e riandammo nel luogo della "sparatoria": a debita distanza passammo nei pressi delle vetrate a vedere il risultato della bravata. C'erano un gruppetto di persone fuori che parlottavano fra cui due "ghisa" ... Al che ce la siamo svignata cercando di non farci notare.
Giorni dopo anche a scuola se ne parlava...E noi ,cretini, facemmo vedere a uno le nostre fionde...o meglio se ne accorse frugando nella cartella per far un scherzo...nel giro di poco tutta la classe sapeva...
Noi rimettemmo le fionde nel tombino,e così ogni giorno ,dopo le "esercitazioni" ...
Purtroppo le voci corrono... e un giorno mio padre ci seguì da lontano mentre si tornava da scuola(ero in perenne ritardo rispetto al solito), vide che si "trafficava " intorno al tombino,e ci fermò ,ci sequestrò le fionde, obbligò Ruggero a salire in casa, mi piantò due ceffoni e feci il resto del ritorno a casa (a piedi eran 500 metri) tirato da un orecchio che quando son arrivato a casa credo non lo si distinguesse dal pulsante rosso della chiamata dell'ascensore.
Dopo allora ricomprai una fionda (professionale )solo 30 anni dopo per scacciare i gatti dal cortile coi cuscinetti a sfera.

Il Martedi c'era il mercato in via Eustachi... al ritorno la via era un unico deposito di rimasugli e cassette della frutta e verdura . Facendo attenzione a non far volare giù le pile di cassette facevamo man bassa (recupero ambientale ,potremmo dire oggi) di tutti i lunghi elastici colorati che avviluppavano le cartine che coprivano la merce.
Arrivavamo a casa (mio fratello ed io) con sacchetti pieni.
Oltre ai noti soliti utilizzi dell'elastico (a mò di fionda, a lancio col dito etc) io ne spezzavo uno e gli facevo in un capo una serie di nodi un modo che risultasse una specie di "grumo" di elastico rendendo l'altro capo con l'altra mano tiravo l'elastico a mò di tiro con l'arco con l'elastico che passa sopra il pollice. Il "grumo" lo mollavo e ,giuro, ero in grado di fare i buchi nel cartone, tanta era la forza dell'impatto. Il bello era che potevi colpire qualsiasi cosa in qualsiasi momento della giornata .
Pure al cesso era occasione di non perder tempo ed esercitarsi a colpire a destra e a manca obbiettivi prefissati... A forza di esercitare lo "strumento" (guai a colpire le gambe o il viso del fratello... con segni rossi per giorni , normali battaglie in famiglia) arrivai al punto di ammazzare addirittura le mosche ferme (comunque non in volo).
La foga e la concentrazione era tale che quella volta non mi resi conto che la mosca era sul bordo del vasetto di miele,aperto. L'elastico mancò la mosca ma si immerse nel vasetto e tornò fuori "sparacchiando e spargendo miele in faccia e in giro per la cucina in un'infinità di goccioline...
In silenzio,armato di spugna cominciai a eliminare le prove... mia madre mi chiese cosa stessi facendo ,visto che la casa era rimasta silenziosa... risposi...NIENTE!

 

ZORRO

 

Io sono stato più furbo... Almeno avevamo scelto un pino vicino ad un lampione.
Peccato che quello che ci cercava, per la rabbia nel non riuscire a trovarci (dopo più di mezz'ora...), mollò un calcione al palo del lampione che fece saltare la luce...
Ci trovò solamente per i bestemmioni che gli abbiamo tirato dietro
A scendemmo solamente perchè un vacchietto ci portò lo scalone alle 23:00 circa...

Il giorno dopo la scena del pino, sempre in montagna, mia mamma mi svegliò di colpo ed io mi alzai di colpo... Peccato che ero nel letto sotto...
2 tagli sulla capoccia con i ganci delle molle del letto sopra... Nessun punto di sutura, ma un male...

 

Riporto alla luce questo thread nella speranza che qualche utente ci delizi con il suo racconto

A volte è piacevole tornare con la memoria ai tempi spensierati della nostra infanzia e confesso che nel rileggere questi racconti mi sono molto divertito e una "lacrimuccia" è scappata

 

LA CITROSODINA .....

PER DIGERIRE I "BOCCONI" AMARI !!

CHE TRISTEZZA LE 4 PALLE SUL FONDOSCHIENA DELLE MIE BALLERINE !!

 

Dopo la "CURA MONTI" forse non basta....


Dopo che son stato qualche giorno in famiglia ,qualche ricordo è affiorato....chissà....

 

Non l'avevo mai provata prima....
ma ,sai, noi "pongisti" siamo speciali e sperimentiamo sempre .... colle qui, colle là...latex ,turapori... vaselina....
ormai dovremmo esser avezzi...

Chi di voi ha mai giocato col la "plastilina"?
mi ricordo che trascorrevo pomeriggi interi a modellare infiniti oggetti coi vari colori... e mio fratello che guardava....alla fine on pò all volta i colori non si riuscivano più a separare perfettamente e i colori si mischiavano a mano a mano che la si "lavorava" : dapprima si creavano degli effetti strisce di colore bellissimi e poi diventava un ammasso unico di colore grigiastro .Poi a scuola ho comunciatoa imparare a usare il DAS e a colorarlo. Ne facevo tanti di soldatini ...e plastici interi... quanta pazienza e passione...che bello...
oggi non avrei forse la costanza di quei tempi.

 

Chicco, preferisco i tuoi EPICI racconti in versione teppista

Qualcuno vuota il sacco su qualche "mascalzonata" fatta da ragazzino?

QUANDO EMI SERVE NON C'È MAI!!!