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Racchetta di legno regalata con confezione di datteri

Discussione in 'Chiacchiere su tutto il resto!' iniziata da ricsco, 8 Dic 2021.

Status Discussione:
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  1. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Ebbene si sono così "maturo" che quando ero piccolo (fine anni 60, inizio 70 del secolo scorso) compravamo per poche lire delle confezioni di datteri che erano distribuiti a raggiera su una racchetta di legno. Si avete letto bene, racchetta nuda di ping pong! Si compravano i deliziosi datteri, si divoravano prima possibile per accedere alla racchetta e prendersene possesso e poi sfidare ad interminabili partite gli amici, con o senza tavolo, o magari sul tavolo della cucina con una retina raffazzonata posta in mezzo, o altri modi disdicevoli ma uno più divertente dell'altro.
    Quando uno inizia così e all'epoca eravamo tutti così, (almeno quelli frequentati da me) cosa volete che pensi degli infiniti tipi di gomme e telai che ci sono adesso, dieci lustri dopo i miei indimenticabili inizi?

    Se iniziate a conoscermi un pochino tramite i post inviati, provate come futile gioco a scrivere qui sotto la risposta cercando di leggere il mio pensiero. Chi si avvicina di più alla mia risposta (che darò esattamente mercoledì prossimo qui sotto) vincerà un .... dattero!:p

    Oggi mi sento un po' spiritoso, sarà l'effetto dell'aria frizzante respirata durante la sciata che ho fatto poco fa qui fuori (Torino, 10 cm di neve, tutto vero, Parco della Pellerina imbiancato, allego mia foto).
    Saluti e portate pazienza se ogni tanto scrivo delle stupidaggini IMG_20211208_163516.jpg ...!;)
    R.
     
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  2. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
    Categoria Atleta:
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    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Cosa volete che pensi degli infiniti tipi di gomme.....(/Quote)
    Che il tennis tavolo,da allora, è molto cambiato.Giusto?Anche delle gomme si faceva tutto un altro uso,qualcosa finiva sotto le scarpe di "para",un po'nei tubolari delle biciclette,con cui si facevano le fionde, un'altro po' nei gommini dei tappi per chiudere bene i bottiglioni di vino da 2 litri,poca roba,comunque...e non si capisce neppure dove vanno a prendere tutta quella gomma,per farne un sperperio simile,come quello attuale.
    ettore
     
  3. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    ...Allora, vi dico cosa ne penso.

    Ebbene si, iniziando dal pezzo di legno nudo, siamo passati al sughero su entrambe le facciate, poi al foglio di cartavetro incollato alla belle e meglio e poi alla puntinata corta senza gommapiuma. Plastica rossa incollata col bostik o altre colle oggi illegali. La pallina di celluloide colpita dalla racchetta puntinata anziché un TAK TAK sordo, faceva TOK TOK, appena passabile.

    Inizio anni 70, con qualche soldino della paghetta messo da parte mi comprai la prima racchetta assemblata “Franco Tognolini” con 2 gomme lisce e gommapiuma, si veda il post di @Max del 31 ottobre 2011:” Personaggio "misterioso" anni 70” in questo Forum. Con questa racchetta giocai fino a fare invecchiare e “cristallizzare” le gomme, pensate un po’...
    Poi mi comprai una prima Stiga DOER preassemblata all round, sempre due gomme lisce con cui imparai il top spin di dritto grazie alla lettura del libro: “Il ping pong, autore Aldo Izzo, 1975”.
    E arriviamo alla fine degli anni 70, fine del gioco su tavoli di legno autocostruiti in cortile dalla mia banda di ragazzi, rubando il legno dai cantieri delle case in costruzione nella periferia di Torino.
    Poi pausa di 35 anni nel gioco serio, causa (non galera, come qualcuno sta pensando), ma studio, prima al Liceo e poi all’università e poi lavoro spesso in trasferta. E ripresa del gioco serio, molto più serio ,a partire da quattro anni fa con cambio e svolta di vita annessi. E finalmente racchette specifiche assemblate con gomme lisce e varie puntinate, ecc... di mio gradimento (quelle puntinate e antispin le passo ai miei avversari durante alcune sessioni speciali di allenamento così imparo a giocarci contro, io per adesso non le uso).
    Torniamo alle gomme e ai telai evolutisi molto in questi 50 anni. Cosa ne penso.
    Ne penso come Marcovaldo; “furto in pasticceria” come in questo racconto (che allego) di Italo Calvino. Una goduria entrarci e iniziare ad assaggiare tutte queste paste, poi capisci che è meglio gustarne solo poche, altrimenti si fa indigestione e non si apprezzano più.
    Questa è una metafora che piacerà, ne sono sicuro al nostro utente Milocco Ettore, simpatico, ma un po’ troppo chiacchierone per i miei gusti.
    Saluti e stammi bene Ettore hai vinto il seme del dattero in questione... :p
     

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  4. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
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    5a Cat.
    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Sto bene,grazie!Spero anche tu e contraccambio i saluti.
    Nel Marcovaldo in pasticceria,quella delle gomme,mi ci ritrovo tutto,quando ho scoperto, di passaggio, il negozio di un tale "Koervers",importatore di gomme da tutto il mondo tramite il Lussemburgo,paradiso fiscale d'allora per tutti i tipi di materiale di ping pong.Adesso quel negozio non c'è più, ma non esisteva gomma in tutta Europa,che lui non l'avesse,una parete intera di una sala cinematografica lastricata di scaffali e lì uno poteva scegliere e soprattutto provare sui due,tre tavoli messi a disposizione.Veramente c'era il rischio di fare una scorpacciata d'acquisti,assai indigesta,senza le adeguate conoscenze per valutarne gli effetti e soprattutto il gioco da farsi.Avrei scoperto dopo che il top non era solamente quel colpo che ti permetteva di superare la rete partendo da sotto il tavolo,allora tanto bastava,ma ora ci sono almeno 6,chi dice 7?,tipologie di top diversi ed ognuna richiede gomme con specificità diverse.Nell' ultima visita a tal negozio,chiesi della miglior racchetta e delle migliori gomme per eseguire quel top che era in auge a quei tempi:anni '70,per intenderci.Portai a casa un monotrave,lagno massiccio tutto d'un pezzo,credo giapponese targato "Inoki"o qualcosa di simile e gomme adeguate,le più costose non saprei,ma comunque le più innovative dell'epoca.Nella mia palestra di riferimento,oltre agli "Oh" di ammirazione per certi colpi effettuati,tutti increduli per le alte e imprendibili rotazioni,dovute a tal immaginifica e avveniristica racchetta.Orbene,nel primo incontro di Campionato incontrai uno dei migliori pongisti,in circolazione della mia Regione,pure lui dotato di mortifero e insidioso top.Come andò a finire?Comincio io :5 punti per me.Batte il mio avversario e altrettanti 5 punti per lui.Ribatto io,altri 4 punti per me,serve a lui e si conquista 4 punti,perdendone uno solo.Di nuovo al servizio,5 punti per me e altrettanti 5 punti fa lui quando serve.Tutti imprendibili o rimessi troppo alti per facili schiacciate..E così per tutta la partita,non s'è proprio giocato,tutti punti ricavati dal servizio,non per la bontà dei servizi stessi,miei o suoi,forse,ma per errato utilizzo delle gomme sicuramente,troppo spinte e non adatte per l'uso che se ne doveva fare.La partita si concluse al terzo set,21 a 19 per il mio avversario,dopo due set giocati lampo fino al 20 pari e solo di battuta.Cos'ho imparato?Che si deve partire sempre dal gioco,avere ben chiaro prima cosa si vuol raggiungere e allora la scelta delle gomme e dei telai diventa più facile e agevole,si restringe il campo della ricerca, ci si focalizza meglio su ciò che serve e non ci si perde nel ginepraio delle mille offerte. Ma vivvadio,questo serve per giocare.Vogliamo invece riconoscere che c'è pure chi sta a raccogliere tutto lo scibile umano in fatto di racchette,provarle tutte e tutte,scandargliarle nella minimale scala di valori,controllo,velocità rotazione,riformulare giudizi personali,anche differenti da quelli espressi dalle singole ditte fornitrici e fabbricanti,che ,se vogliamo precise precise non sono,trattandosi di legno ,materia viva,o gomme mutevoli al variare del tempo atmosferico....e sempicemente si diverte così?
    Orbene,c'è chi mi accusa di lungaggini,soprattutto quando certi argomenti non incontrano l'interesse precipuo del solito lettore ,formatosi secondo cliscè nazional /popolare,quello chè solito seguire gli interventi su questo Forum,ci sta... ,ma appunto lettore "medio" non esiste, che ognuno ha avuto una sua preparazione e un suo percorso personale...,
    ma ancora non aveva fatto i conti con la lunghezza dei tuoi articoli,chissà ora cosa ne pensa e c'è già chi paventa il proliferarsi di simil para/scrittori ,sulla scia e avvalendosi di titoli non sempre ritenuti adeguati e sufficienti per esprimersi in tal e siffatto,ancora non ben compreso,modo.
    A me personalmente,abituato a leggere un po' tutto ciò che concerne il tennis tavolo,, non dispiace seguire articoli anche un po' complessi,laddove riscontro dei contenuti.Poi ,sì, occorre tempo su cui riflettere e per appropiarsi di tali contenuti,soprattutto se nuovi, e non sempre c'è.
    Per il seme di dattero,poi cresce qualcosa?Non sono esperto in giardinaggio e come frutticultore,facciamo cosi,dovessimo incontrarci,al posto del futuristico seme, mi offri una confezione di datteri,al naturale preferibilmente e un buon bicchiere di passito,ci sta? lo offro io.
    ettore
     
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  5. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
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    5a Cat.
    Bravo Ettore, così mi piaci! E grazie dell'invito, molto gentile.
    Sai, non è che mi dispiacciono le frasi troppo lunghe (oddio, magari se ti rileggi prima di postare, qualcosina si può tagliare, parere personale, neh!), ma mi danno fastidio gli off topic e quelli che prendono un pretesto, isolano una frase da un certo contesto e poi cercano di distruggerti, un po' come fanno con le puntinate (adesso vedrai che critiche, ma tanto con la funzione ignora, li ho spenti...).

    Distruggere anziché costruire (un giorno inizierò una discussione con questo titolo, vedrai...).

    Lasciamoli divertire così, magari tra qualche decennio rinsaviscono.

    Per quel che mi riguarda, considero interessante confrontare le mie esperienze con quelle di altri, capire i percorsi diversi che si sono fatti. Fino al primo impiego di soldi ne ho sempre visti pochi, quindi ho dovuto risparmiare, non mi sarei nemmeno sognato di spendere e spandere per un "gioco" come il tennistavolo.
    Poi se ti ricordi negli anni 70 c'era il tennis con Panatta &C, coppa Davis vinta, quindi quello calamitava l'attenzione di tutti, compreso me, e mi dedicavo assai (palline Tretorn iperconsumate e sfide sull'asfalto catramato con reti raffazzonate) quando ho potuto.
    Ma il tennis è molto più impegnativo fisicamente del tennistavolo e quindi invecchiando, non c'è paragone, meglio il tennistavolo senz'altro.
    Lasciamo aperta questa discussione, magari di utenti che hanno voglia di raccontare la loro storia ce ne sono altri, se son datteri buoni, matureranno.
    Alla prossima ciao (e ricordati di rileggerti, mi raccomando...) Ciao!
    R.
     
  6. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
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    Squadra:
    TT FIUMICELO
    ...rileggiti....
    Grazie del consiglio,ma è ambivalente,vale per tutti.Dipende sempre per chi si scrive e da ciò che si vuol comunicare nel messaggio.
    Dentro.
    ettore
     
  7. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Certamente Ettore, vale per tutti, io per primo.
    Spero che tu non sia così permaloso da offenderti per la mia considerazione. "Rileggiti" non è, almeno non lo intendo io nel tuo caso, un imperativo, ma un "consigliativo". Ad esempio, se non vuoi farlo su te stesso, ma con qualcuno vicino a te (sono sicuro che avrai almeno una tra le seguenti opzioni: moglie, amante, figli, amici, vicini di casa, passanti che portano a spasso il cane, vigili che passano per dare una multa, venditori ambulanti, ecc...) prova a fargli leggere una qualsiasi delle tue risposte più lunghe, diciamo quelle di più di 25 righe e chiedi se capiscono il significato, che ognitanto c'è, lo ammetto, (purtroppo spesso annacquato in un mare di parole). Se ti rispondono: "Si, ok, chiaro, premi sul tasto inserisci risposta", allora inserisci risposta; se invece ti dicono: "No, non si capisce un'acca, è confuso", allora magari prova a rivedere qualcosa.

    Io per esempio, accanto a me ho sovente una moglie rompipalline che sbircia sul mio PC quando siamo sul divano e mi controlla e pur non capendo niente di tennistavolo, smorza sovente i miei contenuti e mi dà utili consigli.
    Certo, le prime volte i tuoi affezionati lettori dovranno attendere qualche tempo in più per ricevere le tue risposte (i vigili, si sa, non passano mai quando ne hai bisogno!), ma non ti preoccupare, là fuori il tempo passa insesorabile per tutti, il nostro sole continuerà a splendere per altri 4 miliardi di anni prima di collassare, e chi verrà dopo di noi e avrà la fortuna di leggerci godrà di un servizio migliore.
    Cordialità,
    R.
     
  8. Milocco Ettore

    Milocco Ettore Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Ettore Milocco
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    Squadra:
    TT FIUMICELO
    Non ti preoccupare, ciò che non viene afferrato o capito all'istante,su precisa richiesta,ci penso ben io a delucidare e rischiarare le zone in ombra poi.A volte ci giro intorno, vero,perché gli argomenti trattati sono di portata più vasta e non sempre coincidenti con i risicati tempi e disponibilità personali di ciascuno,d'altro verso certe tematiche,fin qui poco sviluppate ancora, non sono proprio di immediata comprensione e fruibili a tutti,tutti nel breve.Io cerco di accendere alcuni spot e aprire piccoli spiragli (squarci? meglio di no,troppo invadenti!) di luce,oltre la nostra palestra di riferimento,con particolare attenzione verso chi e dove i riflettori e l'attenzione verso il nostro sport sono qualitativamente migliori,con cui,a tutti i livelli, siamo chiamati a confrontarci.
    ettore
    A volte,credimi,anch'io per primo,ma vale per tutti si deve fare un piccolo sforzo...
     
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