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Otto cattive abitudini che ti fanno giocare male

Discussione in 'Principianti' iniziata da ricsco, 7 Mar 2025 alle 15:53.

  1. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Questa conversazione riassume i contenuti di un ottimo video di Tom Lodziak che potete trovare su youtube al seguente link:

    Visualizza: https://www.youtube.com/watch?v=CBev9Xl_uiU&t=29s


    Si tratta degli errori più comuni che si fanno quando si gioca e anche se i destinatari di questi suggerimenti sono soprattutto i principianti, ritengo possano essere utili anche ai giocatori intermedi.
    Grazie all'AI i video possono essere oggi trascritti e tradotti più facilmente di qualche tempo fa, esistono tool specifici e così anche chi mastica poco l'inglese può attingere a miniere di informazioni, non solo sul ping pong, of course!;)

    Ecco il trascritto che ho "aggiustato" dove serviva

    1) La prima cattiva abitudine è allungarsi per prendere la palla. Alcuni giocatori amano stare in posizione sempre centrata al tavolo e poi, quando la palla va da una parte, allungano le braccia per colpirla anziché muovere di più le gambe. Non puoi giocare un buon colpo quando ti allunghi così.
    Puoi arrivare alla palla, ma la qualità del colpo sarà molto bassa.
    Come risolvere questa cattiva abitudine? Beh, dobbiamo abituarci a muoverci con le gambe non solo con le braccia. Se la palla è angolata sul rovescio, muoviti veloce e gioca il colpo trovandoti davanti alla pallina come durante gli scambi mirati in allenamento.
    Analogamente col dritto dovresti sforzarti ad arrivare sulla palla nella posizione corretta senza allungarti troppo con le braccia o al contrario giocare troppo vicino al corpo. Ricerca la posizione ideale e otterrai una qualità migliore. Quindi è una correzione piuttosto semplice, ma fa una grande differenza.
    Devi insistere ad allenare e applicare bene il lavoro con le gambe.

    2) La seconda cattiva abitudine è cercare di colpire la palla troppo forte troppo spesso. Ora, i giocatori che cercano sempre di colpire la palla con tutta la forza, quando riescono a fare il colpo, tende ad essere un colpo vincente, ma di solito ne sbagliano molti più di quanti ne riescono.
    Quindi sono abbastanza inconsistenti e nel tennistavolo c'è solo una certa quantità di potenza di cui hai realmente bisogno per colpire un vincente. Se passi dal 100% di potenza la riduci magari all'80%, scoprirai che la tua consistenza migliorerà enormemente, e continuerai ad eseguire più colpi vincenti. Non è necessario distruggere il tuo avversario. Riduci la potenza, punta su un buon piazzamento, magari dare più effetto, rotazione alla pallina anziché più velocità e scoprirai che vincerai molti più punti.

    3) La terza cattiva abitudine è guardare la palla. Hai giocato un buon colpo e poi ti fermi, guardi il tuo stesso colpo, oh, non era un buon colpo? E poi la palla torna, ma sei troppo occupato a guardare il tuo stesso colpo, non hai recuperato correttamente la tua posizione e sei fuori posizione, sei lento a reagire e sbagli il colpo successivo. Per risolvere questo, penso che ci sia una cosa molto semplice che puoi fare: non importa quanto bene giochi un colpo, continua a dirti che la palla sta tornando. Aspettati che la palla torni ogni volta. Questo ti costringe a recuperare correttamente per poi osservare il tuo avversario e vedere quale colpo sta giocando e poi puoi giocare un altro attacco se necessario.

    4) La quarta cattiva abitudine è afferrare la racchetta con una stretta troppo forte e rigida. Questo è molto comune a livello amatoriale. Alcuni giocatori stringono davvero troppo il manico e cosa succede quando stringi troppo? Beh, il polso si blocca, perdi la capacità di usare il polso, i tuoi colpi diventano più bruschi, hai meno sensazione, meno controllo. Quindi una presa molto stretta può farti giocare molto peggio. Allenta la presa. Vogliamo una presa leggera, dovrebbe essere abbastanza leggera da permettere a qualcuno di prendere la racchetta dalla tua mano. Ora che è leggera, puoi usare meglio il polso per il dritto e per il rovescio; quando spingi hai migliori sensazioni, senti meglio la pallina e riesci a generare molto più spin. Tutto funziona meglio quando hai una presa più leggera.

    5) La quinta cattiva abitudine è fare i servizi senza uno scopo ben preciso in testa. Alcuni giocatori prendono semplicemente la palla e servono senza pensarci e poi sono davvero sorpresi quando la palla torna in un modo che non si aspettavano davvero.
    Devi prenderti il tempo quando servi, respira, fai tambureggiare un pochino la pallina, pensa a che tipo di servizio stai facendo. Stai mettendo effetto inferiore nel servizio? Stai mettendo topspin nel servizio? Lo stai facendo corto o lungo?
    Se ci pensi bene, comincerai a capire come è probabile che i tuoi servizi vengano restituiti dai tuoi avversari nella maggior parte delle risposte e anticipare una tua possibile reazione di attacco.
    Puoi preferire servizi che si adattano molto meglio al tuo gioco.
    Qualunque cosa tu faccia, abbi un piano a riguardo, non venire semplicemente al tavolo e mettere la palla in gioco senza pensarci, metti una strategia dietro di esso: quale servizio farai, dove devi recuperare, quale colpo idealmente vuoi giocare dopo. Poi inizerai a sviluppare un servizio molto più efficace e redditizio.

    6) La sesta cattiva abitudine è palleggiare le palle lunghe. Il tuo avversario ti dà un po' di backspin, un taglione lungo e invece di attaccare, decidi di giocare in modo sicuro e di tagliare anche tu. Ora, cosa c'è di sbagliato in questo? Beh, va bene fino a un certo livello, puoi continuare a tagliare se vuoi, ma se vuoi davvero migliorare, se vuoi giocare a un livello superiore, ogni volta che il tuo avversario taglia lungo e quel secondo rimbalzo sta arrivando alla fine del tavolo, prova a fare un Top Spin. A mano a mano che svilupperai questo colpo, acquisirai più sicurezza e poi inizi a migliorare il tuo livello, inizi a battere giocatori contro i quali magari hai avuto difficoltà in passato. Richiede pazienza ed allenamento perciò inserisci nella tua routine di allenamento schemi di attacco su palla tagliata. E non ti scoraggiare se sbagli molti attacchi, piuttosto cerca di rivederti e capire dove sbagli.

    7) La settima cattiva abitudine è il posizionamento prevedibile della palla. Quando giochi il tuo rovescio, se giochi sempre incrociato in quella direzione e quando giochi il tuo dritto, giochi sempre incrociato in quella direzione, diventa molto più facile per il tuo avversario sapere cosa stai per fare. Cosa dovresti fare invece? Beh, fai il contrario, varia il posizionamento della palla, cerca di essere meno prevedibile. Quando giochi il tuo rovescio, se vari tra giocare incrociato, lungo linea, al centro del tavolo, sarà molto più difficile per il tuo avversario prevedere cosa stai per fare. Stessa cosa sul dritto. Puoi giocare il tuo dritto incrociato, puoi giocarlo lungo linea, puoi giocarlo al centro. Sarai sorpreso di quanto sia efficace e di quanto più difficile il tuo avversario troverà giocare contro di te.

    8) E infine, l'ottava cattiva abitudine, probabilmente la più comune tra i giocatori di tennistavolo amatoriali: almeno l'80% dei giocatori di tennistavolo amatoriali ha questa cattiva abitudine e questa cattiva abitudine è stare troppo alti. Quando stai troppo alto, è più difficile muoversi da un lato all'altro, è più difficile attaccare le palle con effetto inferiore, è più difficile mettere molta energia dinamica nei tuoi colpi, è più difficile muoversi in avanti, è più difficile muoversi all'indietro. Molte delle ragioni per cui finiamo per giocare male a tennistavolo sono spesso legate all'inizio di stare troppo ritti sulle gambe.
    Ok, cosa dovremmo fare invece? Beh, dobbiamo metterci in una posizione corretta per il tennistavolo, dobbiamo abbassarci molto di più, dobbiamo piegare le ginocchia, inclinarsi in avanti, fare quei piccoli passetti di piedi, correzioni di posizione continue e rapide. Se mantieni una posizione più bassa, è molto più facile muoversi da un lato all'altro, fare attacchi in loop sui tagli. Ottenere molta più energia nei tuoi colpi diventa più agevole, tutto il tuo gioco aumenta di livello. Quindi, se ti ritrovi a giocare troppo alto, cattiva abitudine, prova ad abbassarti, piegare le ginocchia, poi scoprirai che puoi giocare molto meglio a tennistavolo.

    E voi vi riconoscete in questi difetti? Ne avete altri da condividere? Come avete rimediato ai difetti?
    Grazie a chi vorrà contribuire a questa discussione.
    Ric/Tom:)
     
    Ultima modifica: 7 Mar 2025 alle 16:04
    A eta beta, ATH_Gio, Tsunami! e 5 altri utenti piace questo messaggio.
  2. Malatesta

    Malatesta Utente Attivo

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Io le ho tutte e 8.
    Non so se si vince qualcosa.
     
  3. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    :)
    No, non si vince nulla, si perde sempre, a meno che il tuo avversario abbia più cattive abitudini di te:D!

    Siccome questa discussione è stata apprezzata, ringrazio per l'interesse dimostrato e vi invito a passare dal mio blog nel mio post:
    Cattive abitudini che fanno giocare male ~ APPUNTI DI TENNISTAVOLO DEL TECNICO RICCARDO

    in cui ho aggiunto altre otto cattive abitudini fino a raggiungere il numero di sedici!
    Le riassumo qui tutte per invogliarvi a rileggerle e a migliorare.
    Forse in futuro ne aggiungo altre, chissà!;)

    1) La prima cattiva abitudine è allungarsi per prendere la palla.
    2) La seconda cattiva abitudine è cercare di colpire la palla troppo forte troppo spesso.
    3) La terza cattiva abitudine è guardare dove va solo la tua pallina e trascurare il ritorno del tuo avversario.
    4) La quarta cattiva abitudine è afferrare la racchetta con un'impugnatura sbagliata o troppo forte e rigida.
    5) La quinta cattiva abitudine è fare i servizi senza uno scopo ben preciso in testa.
    6) La sesta cattiva abitudine è palleggiare le palle lunghe.
    7) La settima cattiva abitudine è il posizionamento prevedibile della palla.
    8) L'ottava cattiva abitudine, probabilmente la più comune tra i giocatori di tennistavolo amatoriali: stare troppo alti.
    9) Giocare troppo vicino o troppo lontano dal tavolo.
    10) Cambiare troppo spesso l'attrezzatura.
    11) Non dedicare abbastanza tempo ad allenare specificatamente il servizio e la risposta al servizio.
    12) Non sforzarsi ad individuare e migliorare le proprie aree deboli del proprio gioco.
    13) Colpire la pallina con la scelta di tempo sbagliata.
    14) Debole gioco di gambe e di piedi (footwork).

    15) Non riscaldarsi prima degli allenamenti o riscaldarsi troppo poco e male.

    16) Scarsa comprensione degli effetti (spin).
     
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  4. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Ne aggiungo una che non è strettamente tecnica ma può fare la differenza: usare i primi 4-5 punti per "prendere le misure" ed "entrare in partita". Vuol dire buttare il primo set.
    Soluzione (ripresa da Brad Gilbert, l'allenatore di Agassi nel tennis): entra mentalmente in partita mentre ti prepari la borsa, mentre esci di casa, mentre vai in palestra. Quando metti piede in campo, mentalmente stai già giocando.
     
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  5. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Sono abbastanza d'accordo con te, caro @Max. Declinando la tua risposta per aderire meglio al titolo di questa conversazione, si potrebbe dire:

    "Una cattiva abitudine è quella di non prepararti mentalmente prima di una partita.
    Se infatti usi i primi 4-5 punti per "prendere le misure" ed "entrare in partita" vuol dire buttare il primo set.
    Per esempio arrivi trafelato poco prima dell'inizio dell'incontro al termine di una giornata lavorativa con la testa altrove e usi i primi cinque minuti dell'incontro per capire da che parte sei girato.
    Non è il massimo; se possibile entra mentalmente in partita mentre ti prepari la borsa, mentre esci di casa, mentre vai in palestra. Quando metti piede in campo, mentalmente stai già giocando.
    Se possibile informati sullo stile dell'avversario, cerca di vederlo giocare se non lo conosci e almeno cerca il suo punteggio FITET.
    Tanto prima riesci a prepararti mentalmente alla competizione, meglio è."

    Sei d'accordo con questo piccolo mio aggiustamento?;)
    Posso inserirlo come diciassettesimo punto nel post del mio blog come tuo personale suggerimento?;)
     
    Ultima modifica: 10 Mar 2025 alle 19:07
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  6. Max

    Max Utente Noto

    Squadra:
    TT Aquile Azzurre - Milano
    Certo che sono d'accordo, lo hai reso migliore. Per me è un onore se lo inserisci nel tuo blog, anche senza darmene la paternità: l'ho imparato a suo tempo da giocatori più esperti di me.
     
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  7. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    FATTO!
    Inserito punto 17 sul blog, con menzione e figurina speciale a te dedicata;)!
     
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  8. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Hai ragione. Potevo capire quando i set erano a 21, ma oggi mon ti puoi permettere di concedere nessun punto. Anche perché negli sport duali non devi mai lasciare che l'avversario stia nella sua comfort zone o che prenda fiducia.
     
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  9. ricsco

    ricsco Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo
    Qualifica Tecnico:
    Tecnico di Base FITeT
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Poiché: “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male" ( Eduardo De Filippo) meglio quindi segnare il diciottesimo punto nella lista e quindi aggiungo:
    18) Troppa fretta e ansia nella gestione della partita.

    [​IMG]
    Troppe volte ho visto compagni di squadra e altri giocatori incappare in questa malsana abitudine di avere troppa fretta e cercare di chiudere troppo velocemente il punto, fare servizi insensati e senza scopo al proprio turno, giocare quasi in apnea senza sfruttare le pause concesse (asciugarsi il sudore ogni sei punti, cambio di campo al termine di ogni game, un time out per incontro) per riflettere sul gioco che si sta facendo.

    Mi vedo dall’angolo che suggerisco al mio compagno di rallentare il ritmo, respirare profondamente tra un punto e l’altro, aspettare un attimo prima di effettuare il servizio, manco la pallina gli scottasse tra le mani!

    Soprattutto se si è in svantaggio bisogna usare bene il tempo tra un punto e l’altro.
    "TESTA, TESTAAA!"

    Capisco se state vincendo e volete forzare il ritmo, ma se invece siete in svantaggio, RALLENTATE e RAGIONATE!

    Qualcuno l’ha giustamente definita “partita invisibile” quella che si svolge tra un punto e l’altro, perché non sfruttarla a nostro vantaggio?
    Ecco alcuni esempi di riflessioni che potreste fare in quei secondi preziosi che vi potete ritagliare tra un punto e l’altro:
    1) Il prossimo servizio lo piazzo corto sul dritto con effetto inferiore e mi preparo ad attaccare.
    2) Il suo punto debole è il rovescio, “DEVO INSISTERE SUL SUO ROVESCIO”.
    3) Sto perdendo, devo cambiare qualcosa nel mio gioco, provo a giocare qualche palla corta e tagliata.
    4) Vediamo come mi attacca la prossima palla tagliatissima che gli lancerò lunga sul dritto, forse la mette in rete.
    5) Devo muovermi di più con le gambe per arrivare bene meglio sui colpi.
    6) Ha preso una retina, che fortuna, ma non mi abbatto, pensiamo al punto successivo.
    7) Ricordati che sulla sua puntinata lunga devi giocare un taglio e un top, un taglio e un top, battere piatto lungo sul suo rovescio, così mi torna una palla facilmente attaccabile.
    8) Devo sfruttare la pausa ogni sei punti per asciugarmi il sudore, così gli spezzo il ritmo e riprendo fiato.
    9) Devo avere più fiducia e usare il mio rovescio per attaccare, non per tagliare, visto che palleggia meglio di me.
    10) Varia il posizionamento della pallina, non vedi che incroci sempre? Sono troppo prevedibile.
    11) Devo utilizzare di nuovo quel mio servizio perché prima ha già sbagliato la risposta.
    12) Questo è bravissimo a palleggiare, ma poco mobile, proviamo a giocare sugli angoli.
    13) E’ un bloccatore, gioca vicino al tavolo, proviamo a fargli servizi corti e farlo muovere.
    14) Devo chiedere timeout, bere acqua e resettare.
    15) Sto facendo troppi errori devo attaccare soprattutto sulle palline più facili e alte, su quelle basse con molto effetto meglio di no.
    16) Ecco che si prepara ad effettuare un servizio lungo, adesso gioco di anticipo lo fulmino!
    Ecc… Ecc…

    Soprattutto se siete in svantaggio o giocate contro un avversario più forte, fate quello che potete per allungare nei limiti del consentito i tempi tra un punto e l’altro e sfruttate questi preziosissimi secondi per riflettere e organizzare le tattiche migliori da adottare nei punti successivi. I punti passati sono passati, amen. Concentriamoci sul prossimo punto, uno alla volta.
    Insomma il messaggio è: la partita si gioca anche con la testa, ricordatevi di respirare (!) e riflettere, non state correndo i cento metri piani.
     
    Ultima modifica: 11 Mar 2025 alle 21:53
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