Cosa vorreste dalla vostra società ?

Io penso che bisogna dare una mano, parliamo di tavoli, transenne, soprattutto se ci giochi...quando giocavo in Germania il publlico stesso, indifferente se erano 1.000 e 6 persone, alla fine dava una mano a smontare (in allenamento invece qualcuno scappa o arriva quando è tutto pronto, se capita ok, ma farlo apposta, insomma...).
Per quanto riguarda aiutare i principianti, non è obbligatorio, ma anche chi lo fa di professione, e quindi deve prendere soldi per un lavoro continuativo e per vivere, può farlo un po' a titolo di disponibilità, amicizia, cameratismo e soddisfazione personale.
Certo chi non lo fa non è obbligato, però se lo fai si crea tutta un'altra atmosfera in squadra e lo sport serve anche a creare certi tipi di rapporti, oltre ad educare a combattere in modo...incruento, a vincere ed anche a perdere e al fair play.

 

Io vorrei che prendesse un giocatore bravo per vincere la serie e fare una buona volta la C1...Anzi, UNA giocatrice seria...

 

E' proprio una bella domanda....
Come ha detto qualcuno ,giustamente, la si potrebbe "girare" dicendo : cosa fai tu per la tua società?
La mia piccola esperienza di dirigente mi porta a fare questa considerazione: ad esclusione di forse un paio di realtà (che però non conosco direttamente) credo sia inappropriato formulare due domande del genere, anche se a primo impatto sembrerebbe logico.
Significherebbe considerare dirigenza e tesserati due entità distinte che operano indipendentemente ciascuno per i cavoli suoi: non mi sembra questa la realtà della maggior parte delle ss. per lo più di livello dilettantistico. Così come i giocatori stessi fanno, anche la dirigenza persegue degli obbiettivi e agisce di conseguenza ma ,e qui sta il punto,deve aver la capacità di coinvolgere il più possibile e prendere in considerazione tutti quanti "i Soci", tenendo conto di altri aspetti (economico-organizzativi-umani) e soprattutto creare una simbiosi e delle sinergie fra tutti.
E' altresì impossibile accontentare le esigenze di tutti; è piuttosto mooolto importante un dialogo continuo fra giocatori di tutti i livelli e responsabili
affichè si possa intervenire in modo opportuno.
qualcuno sarà sempre scontento ,è normale: ci son altre società ,se trova quella che lo soddisfa nessuno lo lega al talvolo.
Sarebbe bello ,invece, che si operasse (tutti indistintamente giocatori e responsabili) con delle semplici regole volte a "professionalizzare" (nel senso di responsabilizzare con regole uguali per tutti grandi e piccoli)l'ambiente societario, per far crescere la considerazione che dal di fuori la gente ha nei confronti delTT. Non è retorica, questa , la "label" delle società sarebbe un utile strumento per migliorare .

 

Quotatissimo!
Incominciando dai Tecnici (sia di serie A o di serie B ecc. ecc.) specie Italiani (vedo più scambi di idee tra tecnici stranieri). Esempio: tecnico di serie B...... chiede a tecnico di serie A..... Tecnico di serie A (depositario del Vangelo del tennistavolo) risponde al tecnico di serie B......" vieni hai miei corsi".......

 

direi che vorrei disponibilità, gioco di squadra e magari qualche vittoria non guasta