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Perché si lasciano bruciare così i talenti?

Discussione in 'Chiacchiere sul Tennis Tavolo' iniziata da eta beta, 8 Gen 2010.

Status Discussione:
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  1. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    E' brutto da parte mia fare pubblicamente considerazioni che perlopiù sono di carattere personale e familiare ma credo che di situazioni come la nostra ce ne siano altre in Italia e che vada finalmente messa mano ad una ingiustizia oltre che ad un autentico spreco.

    Dopo la chiusura dei Centri Federali tutta l'Attività si è concentrata sulle Società ed é da queste che i Tecnici Federali attingono gli atleti per le rappresentative nazionali.

    Ma che ne é stato di quei talenti che non nascevano a Torino o Milano o Castel Goffredo o Treviso o Modena o Molfetta... e che quindi non avevano, e non hanno, la possibilità di allenarsi in modo adeguato alle proprie potenzialità?

    Mi viene in mente anche qualche ragazzo siciliano e sardo, disagiati fors'anche più di noi del "profondo nord".

    Semplicemente li abbiamo persi per strada, così come stiamo perdendo per strada un ragazzo, mio figlio, che a detta del suo allenatore, Mihai Bobocica senior : "non si sa come faccia a giocare come gioca" pur con il suo scarso allenamento. Un gioco efficace solo a sprazzi, una scarsa continuità dovuta alla scarsa attitudine all'automatismo e alla tenuta fisica, che derivano da una non adeguata mole di lavoro.

    E il lavoro non é poco per mancanza di voglia o di tempo ma proprio per carenze logistiche e tecniche (dicasi sparrings).

    Più di quanto facciamo non é possibile fare, per lui e per noi che lo accompagniamo: tre trasferte pomeridiane a settimana tra Domodossola e Torino (in tutto 1120 Km.).. pasti in autogrill e studio in macchina... dalle 15 alle 23... due allenamenti più campionato.

    A casa solo molta preparazione fisica e qualche partitella con gli amici di sempre, nessuno che possa fargli un cesto come si deve o una seduta di schemi.

    E così abbiamo bruciato un ragazzo dotato di buona mano, ottima gestione tattica della gara, solo con qualche carenza nel gioco di gambe che un adeguato training avrebbe potuto almeno in parte eliminare.

    E così, dopo un titolo Italiano allievi vinto rocambolescamente e due titoli Italiani di doppio 4a cat., il tutto tra i 14 e i 15 anni... il divario coi suoi coetanei, allenati in strutture adeguate PER IL TEMPO ADEGUATO, si é allargato.

    Lo so che si sta parlando di istituire nuovamente un Centro Federale per i disagiati... ma intanto saluti e baci per chi ormai é dato per perso.
    E poi, non c'é una terza via, senza costringere ottimi studenti a cambiare scuola e compagni, col rischio di inficiare il rendimento scolastico? :(
     
    A shamisen piace questo elemento.
  2. musicalle

    musicalle il maestro di Bertalex

    Nome e Cognome:
    Il Calle ;)
    Qualifica Tecnico:
    Allenatore FITeT
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Asd. TT Ossola 2000 Domodossola
    ... rispondo solo perchè(o forse no) la vicenda mi tocca direttamente...

    in questa frase ti dai proprio la soluzione:

    ... ahimè, questa credo sia l'unica soluzione, ed è più che normale.
    Se guardi non lontano da te hai l'esempio di chi ha dovuto cambiare scuola e trasferirsi per colmare il "gap", facendo enormi sacrifici...
    Risultato: è divenuto chi non poteva divenire restando dov'era, ha ottenuto ciò che non avrebbe ottenuto restando.
    E se guardi bene, in ogni altro sport è la stessa cosa...

    Purtroppo vanno fatte delle scelte, dipende solo da cosa si vuole e cosa si ha in testa... xchè non sempre poi le scelte danno i risultati voluti, le variabili sono molte e non sempre si possono prevedere...

    Capisco benissimo il tuo disappunto in questa situazione, ma così è e non si può cambiare...
     
  3. etnick

    etnick Appassionato Nauseato

    Nome e Cognome:
    Carlo Pandolfini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Il Circolo etneo
    Quello che negli anni passati è mancato è stata una gestione dei settori giovanili delle Nazionali aliena dalle pressioni e dagli interessi delle grosse società.
    E' chiaro che se metti qualunque ragazzo/a non idonei al tennistavolo per 4/5 ore al giorno ad allenarsi con i migliori allenatori e sparring, poi sul campo ti batterà il giocatore/giocatrice molto più talentuosi, ma che non possono sfruttare queste grandi risorse.
    Per cui oltre a bruciare quelli che potrebbero affermarsi, si portano avanti giocatori che si fermeranno comunque in Italia, per cui non si fa un lavoro da Nazionale, perchè il fine della Nazionale non deve essere costruire un ragazzo/a che primeggia in Italia, ma all'estero.
    Da non so quanti anni manca in Italia la figura di un Allenatore/Selezionatore/Talent Scout che faccia questa cernita. Penso ad un Sercer, un Bobocica, uno Zhilong, o un Deniso o Errigo che vadano come Tecnici federali in giro per l'Italia a scoprire "talenti", selezionarli e magari avere il coraggio di preferirli a chi si allena tutti i giorni 4 ore al giorno, perchè "vedono" le qualità giuste per farne un campione/campionessa.

    Credo sarebbe uno stimolo importante per molti e anche un modo di "ottimizzare" (oggi si dice così) le risorse giovanili che le piccole e medie società hanno, molte volte nascoste e/o inespresse.
     
  4. Raffa

    Raffa Utente

    Nome e Cognome:
    Raffaele Curcio
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Purtoppo il settore tecnico giovanile è quello che ha sofferto più di ogni altro il problema "politico" della Fitet degli ultimi dieci anni, quando una virata che non aveva alcuna motivazione tecnica, ma squisitamente politica, decise che i "centri federali" erano il male e le società il bene, innescando una situazione in cui solo i grandi (e ricchi) clubs potevano dare risposte alla domanda di crescita tecnica dei giovani più promettenti, condannando i periferici ai salti mortali o alla morte tecnica.
    In realtà il modello "centro tecnico" è l'unico che può permettere un futuro internazionale ( primeggiare in campo nazionale non può essere argomento di questa discussione), ma non è lungimirante sperare di crescere atleti che primeggino oltre confine con la maglia dell'Italia, accontentandosi di fare selezione a un tiro di auto dalla palestra della società strutturalmente adeguata, lasciando al proprio destino chi abita nel posto sbagliato.
    Non può essere un caso se negli anni novanta, nell'era dei centri ( Fiuggi poi Terni; Genova e Messina; più una decina di regionali ben strutturati e funzionanti), la maglia azzurra giovanile era contesa da atleti di ogni regione, con folta e qualificata rappresentanza sardo/siculo/calabrese.
    E' impossibile che in Sicilia che dettava legge, o quasi, nei settori giovanili femminili, non nasca più una bambina che possa aspirare alla nazionale.
    Ma tant'è e dobbiamo guardare avanti, perchè i centri federali che tanto bene hanno fatto nel creare pongisti di primo livello( ancora oggi molto della crema pongistica italiana è figlia dei centri), è anche vero che a livello umano spesso hanno fatto danni se non disastri.
    Perciò ora, che si vocifera dell'apertura del nuovo centro di Lignano, mi sembra che ancora ci si muova senza una visione complessiva della realtà italiana, non facendo tesoro delle esperienze positive e negative del passato, e soprattutto non dando risposte a chi talentuoso ma non nato nel posto "giusto", non voglia o possa fare la scelta tra tennistavolo e studio-famiglia-proprio ambiente.
    Esiste la terza via, ed è doveroso che una federazione che ambisca all'eccellenza come la nostra, ricerchi il talento vincente ( perchè nello sport individuale non nascono tre Waldner a generazione) in ogni angolo della nostra nazione.
     
  5. Lostboi

    Lostboi Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Andrea B
    Qualifica Tecnico:
    Nessuna Qualifica
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    TT Athletic Club - Genova
    Mi pare che l'ipotesi di cambiare città, sia la cosa più normale del mondo.
    Cosa dovremmo fare?Costruire un centro sportivo ovunque scoviamo un ragazzino di talento?!!Oppure a spese pubbliche forniamo a tutti un elicottero di servizio?
    I talenti non sono sprecati dalla federazione (per lo meno non x queste ragioni), magari si sprecano da soli, perchè anzichè giocare 4 ore al giorno con l'ipotesi cmq di una carriera non stratosferica, preferiscono fare gli avvocati o quel che pare a loro. (come dargli torto d'altra parte...)
    Ci sono tennisti europei che x sfondare non vanno da domodossola a torino .. vanno in florida oppure in spagna. Stellan Bengtson per vincere un mondiale emigrò prima per un bel periodo in Giappone, Waldner rimase per molte settimane in Cina e Kong Linghui da adolescente passo un anno in Svezia.
    Forse siamo una nazione di piagnoni e di mammoni.
     
  6. stregone

    stregone idiota....

    Mi sa che hai ragione...:hoi:
     
  7. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Ringrazio Musicalle, Raffa ed Etnick per i preziosi commenti. Che altre persone con le quali in passato ho avuto opinioni contrastanti non si lascino perdere l'occasione per polemizzare in modo sterile e puerile... non mi stupisce affatto.

    Io un'idea sulla "terza via" ce l'avrei. I Comitati Regionali svolgono un egregio servizio alle nuove leve stimolandole con stages collegiali ma i giovani che già sono avviati da qualche anno alla pratica del tt non sono più supportati a livello tecnico. Semplicemente se non sei nei primi quattro/cinque il Settore Tecnico nazionale e quello regionale non si occupano più di te salvo poi richiamarti all'ultimo anno quando i più grandi sono usciti. I giovani all'ingresso di una nuova categoria giovanile spesso non sono convocati nè per gli stages regionali nè per quelli nazionali. Alcuni sono convocati in Nazionale nell'ultimo anno per poi essere "dimenticati" negli anni successivi ed essere poi di nuovo riconvocati all'ultimo anno di categoria causando così una discontinuità nell'attività collegiale nella quale apprendere stando coi migliori e creare un gruppo affiatato.

    La mia idea sarebbe quella di istituire una figura di tecnico/sparring itinerante che, a spese della Società, del Comitato Regionale e della Federazione, faccia visita settimanale ai ragazzi attenzionati, là dove si trovano. Credo che 5 unità di questo tipo di professionista potrebbero bastare, per ogni settore maschile e femminile, in tutto 10 unità: una per il Nord, una per il Centro, una per il Sud, una per la Sardegna e una per la Sicilia. Si potrebbe pure ridurre il numero recuperando due tecnici/sparrings risparmiati riaccorpando le categorie cadet e juniores sotto un'unica guida.

    Waldner e tutti i Maestri Svedesi sono stati invitati in Cina quando la Cina era in un momento di crisi della sua Scuola, il paragone non calza, anche perché non abbiamo, al momento, nessuna scuola da proporre. Tralascerei di prendere in considerazione gli esempi tennistici così lontani per budget (di spesa e di introito) dal nostro ambiente. Investimenti così onerosi avrebbero senso per intraprendere una carriera da lavoratori part time? Se credessimo che valesse la pena di investire (anche da parte di una Federazione) solo su talenti che possano eccellere professionalmente nel tennistavolo possiamo chiudere il nostro settore giovanile oggi stesso.
    Lasciamo perdere tanto si trattava solo di un'acida provocazione.
     
  8. etnick

    etnick Appassionato Nauseato

    Nome e Cognome:
    Carlo Pandolfini
    Categoria Atleta:
    4a Cat.
    Squadra:
    Il Circolo etneo
    aggiungerei anche l'eventualità che siamo una nazione .... di (finti)furbacchioni... :cool:

    ...comunque...

    per me il ragionamento di Raffa non fa una grinza.

    In questi ultimi 10 anni le due Isole sono stati senza nessun tema di smentita le Regioni in cui si sono assolutamente bruciati tutti i talenti possibili, in quanto ignorate e abbandonate a se stesse in modo brutale dalla Fitet.
    Anzi, quando qualche talento emergeva, ci si è girati dall'altra parte.
    Ricordo sempre la volta che assistetti ad una partita in cui un nazionale giovanile, seguito da un tecnico delle nazionali, venne sonoramente battuto da un siciliano e...il tecnico delle nazionali, invece di complimentarsi con il siciliano, per il nervoso si allontanò prima ancora che finisse la partita!
    Per lui non c'era un atleta interessante di cui prendere nota, ma un qualcuno da ignorare.
    Nel frattempo quella mentalità assurda è da un po' cambiata, ma nel frattempo, come dice Eta........... chi si è perso, si è perso........:birra::birra:
     
  9. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    I furbacchioni perlopiù sono solo dei disonesti. I finti furbacchioni invece sono conosciuti anche come sciocchi. Ma gli uni e gli altri... che ruolo hanno in questa storia? :confused:
     
  10. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    E' un discorso che per un allenatore è delicato, diciamo che cerco di stare attento a come pongo la questione, per nn intaccare la professionalità dei colleghi.

    Sappi una cosa: centinaia di volte ho sentito discorsi come questo, nn è per te, non si capisce etc...., lascia perdere etc.

    Io sono convinto che con una buona guida e una volontà ferrea dell'allievo grandi risultati sono spesso possibili.

    Poi chissà, qualche allenatore ha pure ragione...per dire di più (se ti interessa la mia opinione)...tu sai che io alleno in Svizzera quest'anno, a Lugano. Sono contento, ho portato in 4 mesi un allievo alla nazionale maggiore, grazie ovviamente alle sue potenzialità e al fatto che in Svizzera non son odei fenomei, otlre che al mio piccolo contributo.

    Vieni da noi una volta, se hai voglia, almeno mi farebbe piacere vedere per bene tuo figlio che secondo me ha ottime possibilità, un buon tocco di palla e una tecnica non male. Il mio telefono ce l'hai.
     
  11. Raffa

    Raffa Utente

    Nome e Cognome:
    Raffaele Curcio
    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    L'argomento è di tale importanza che forse meriterebbe una sede istituzionale più pesante di questo pur meritorio spazio.
    Piagnoni e mammoni? non credo sia questa la domanda, bensì se vale la pena di abbandonare il proprio futuro scolastico e lavorativo per puntare su un futuro professionale legato al tennistavolo: in Italia possiamo permettercelo?
    Per non rinunciare a giovani talenti che possano regalare al pongismo azzurro risultati internazionali, si deve coniugare il lavoro tecnico, molto molto duro e qualificatissimo, all'ambiente di crescita scolastico/educativo che il proprio ambiente socio-familiare può garantire.
    Scusa Eta Beta, ma il tecnico itinerante è un vecchio refrain che periodicamente fa capolino, ma che mai ha dato buoni frutti.
    Il concetto di "centro" è l'unico che può valorizzare il pongista che decide di dedicare allo sviluppo del proprio tennistavolo ogni attimo che l'impegno scolastico lascia libero.
    Il dilemma può essere il sistema organizzativo dei "centri":
    quello nazionale non risolve l'allontanamento dall'ambiente casa;
    quello regionale ha dato buoni frutti in passato, ma in molti casi non risolve il problema distanza tra centro e casa ;
    La Terza Via, che però obbliga i tecnici ad individuare e scommettere su potenziali futuri pongisti internazionali, potrebbe essere quello di portare a domicilio ( solo per i prescelti), la struttura adeguata.
    Detto così sembra una cosa assurda, ma pensandoci bene è quello che è già successo con Marco Rech, un modello di potenziale giocatore-studente, che ha avuto la fortuna di essere supportato da una società modello e poi di abitare a 10 km da Castelgoffredo.
    Tutti gli altri, senza super club e/o troppo periferici, li molliamo?
    E' solo un'idea,ma ho la presunzione di pensare che sia degna di approfondimento in adeguato consesso per verificare fattibilità, costi ecc.
     
  12. Jak

    Jak Bannato

    Ognuno fa le proprie scelte, e se se la sente, è giusto che provi ad intraprendere una carriera sportiva. Il vero problema è che in Italia lo sportivo viene solo considerato una capra ignorante che fa soldi divertendosi, scatenando l'invidia della gente, tutto questo grazie ai soliti calciatori (visto che il calcio sembra essere l'unico sport degno di nota in Italia) che danno un esempio negativo dello sport.
    Naturalmente in Italia non c'è spazio per lo sport e si è costretti a cambiare paese, visto che le frasi che si sentono più spesso sono "E dopo una certa età cosa vai a fare?", dimenticandosi che esiste una fase che subentra al giocatore, l'allenatore.
     
  13. stregone

    stregone idiota....

    Che il popolo italiano sia un popolo di mammoni privi di colonna vertebrale non è, purtroppo, una novità.
    Tutto il mondo ci giudica come inaffidabili, fifoni, voltagabbana e opportunisti.
    I tedeschi dicono che i nostri carri hanno una marcia avanti e 4 indietro...
    Vediamo se, per una volta almeno, hai il fegato di specificare chi siano queste
    "altre persone", auguri...

    Infatti...che ruolo hanno in questa storia ?
    E' un bel strano ragionamento il tuo, soprattutto se sciorinato da uno che ha postato in forum come Eta Beta/ Linetti pensando di fare fesso il prossimo.

    Voglio solo fare una considerazione che ritengo fondata:
    solleveresti tutto questo can can se il 'sacrificato', il 'penalizzato' in questione non fosse tuo figlio ?
    I migliori emergono sempre e in qualsiasi situazione ambientale.
    Se non sbaglio poi il ragazzo gioca a Torino, mica a Lampedusa.
    Mi sembra di capire che stai facendo dei sacrifici enormi per aiutarlo nella sua carriera, ogni padre 'serio' lo farebbe per il proprio figlio.
    Come detto da altri, tanti genitori sono ad un bivio, vista la situazione del TT in Italia: sacrificare la scuola, con i tempi che corrono, per un futuro nel TT ancora più incerto che ben difficilmente darà al ragazzo una tranquillità economica stabile, o mettersi il cuore in pace, lasciarlo giocare sereno, studiare con profitto e poi vedere cosa succede ?
    So che non è facile, ho due figli anch'io, ma temo che il momento della scelta definitiva sia arrivato, per il suo bene soprattutto.
     
  14. Jak

    Jak Bannato

    Ma questa è una cosa scontata, se il fatto ti riguarda ti impegni fino in fondo se non è affar tuo non ti interessi più di tanto, da che modo è modo è umano questo.
    Per quanto riguarda le decisioni penso che le debba sempre prendere il diretto interessato.
     
  15. stregone

    stregone idiota....

    Bravo, hai detto una cosa importantissima e che ritengo fondamentale: sono i ragazzi che devono decidere della loro vita quando raggiungono l'età giusta per farlo.
    E questo, per i miei figli, è stato il conseguimento del diploma di 3^media.
    Da questo punto in poi, sbagliare studi o attività, può essere l'ago che fa pendere la bilancia verso una vita ricca di soddisfazioni o una che si trascina avanti per forza d'inerzia.
    I genitori hanno l'obbligo di seguirli, consigliarli, aiutarli.
    Ma arriva il momento in cui devono essere loro a scegliere quale direzione prendere.
    Avessi dato retta ai prof nessuno dei due avrebbe intrappreso la strada che stanno seguendo ora.
    Il primo si è laureato lo scorso anno in Ingegneria Informatica e adesso lo aspettano i due anni di specializzazione: la seconda frequenta il 2^ anno all'Accademia di Belle Arti.
    Fortuna ? Forse, ce ne vuole sempre almeno un pò.
    Ma se li avessi costretti a fare altro...chissà...
    Almeno per questo ritengo di avere fatto il meglio per loro.:)
     
  16. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    I centri federali regionali ,anche se maggiormante hanno dato frutti in passato,sono improponibli solo per una mera questione economica: costano una cifra. Se in Italia esistessero centri specifici "multidiscipline" regionali mantenuti non dalle federazioni ma dal ministero per le politiche giovanili (quindi con minor impatto finanziario sulle tasche delle piccole federazioni) allora potrebbe rappresentare nuovamente una possibilità in più. Ma il grosso dei problemi sono la gestione dei rapporti atleti-famiglie-società-federazione :se non vi è chiarezza e vi son continui giochini e sotterfugi ,allora tutto diventa inutile. Se si voglion le cose serie bisogna esser seri.
    Quasi tutti i nostri campioni meagliati alle olimpiadi hanno in comune il fatto di fare enormi sacrifici ,allenamenti in sotto scala, in condizioni da terzo o quarto mondo ,senza adeguati supporto logistico e strategico: insomma ,almeno fino a quando non son giunti risultati di rilievo...
    Per intraprendere la carriera di sportivo (il calcio insegna per come è strutturato) mio cugino ,nel Torino calcio , vi è entrato all'età di 13 anni, lontano dai genitori e dalla famiglia. Lì ha studiato (ora è diplomato, con ottimo profitto): ma son scelte dure da fare , per le famiglie.
     
  17. ric58

    ric58 Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Riccardo Malpassi
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Invicta Pace Grosseto
    caro Eta, purtroppo le cose stanno come ha detto Chicco, il figlio di una mia amica a 14 anni era un promettentissimo centrale a volley, sport certro meno "minore" del nostro, si trasferì per 2 anni (mamma a seguito...) a circa 200 km da casa cambiando scuola, amici..ecc per giocare sia nelle giovanili che anche in serie B (a 14 anni!!) di un buon club dietro rimborso che copriva neanche le spese nella speranza di emergere ad altissimi livelli, cosa che poi purtroppo non successe per vari motivi...principalmente un suo comprensibile "calo di interesse" nell'età in cui invece avrebbe dovuto moltiplicare sacrifici e rinunce.
    Comunque a parte il risultato, per provarci dovette spostarsi in pianta stabile a 14 anni.
    Per fare sport ad altissimo livello ed essere adeguatamente supportato devi avere la fortuna di vivere nel posto "adatto" o trasferirtici se vale pena.
    La cosa ti tocca da vicino e quindi la senti particolarmente, ma non è cosa affatto rara..nei miei circa 40 anni di TT ho visto diversi talenti paurosi sparire per carenza di strutture ma anche per tanti altri motivi.....ma ho visto anche tanti ragazzi più o meno dotati (tra cui il sottoscritto) giocare , allenarsi e divertirsi per un sacco di anni come e dove potevano a periodi di più in altri di meno, facendo del TT un piacevole (e non invadente come altri sport) "compagno" per un sacco di anni di vita.
    Tra l'altro per emergere ci vuole anche un sacco di c...., pensa che io quando stavo in compgnia atleti, (una cosa gradevole che ho avuto dal TT) ho scoperto per caso di avere un talento mostruoso in una disciplina ben più remunerativa del TT. dei giocatori di golf con i quali avevo fatto amicizia mi portarono per scherzo col loro e mi fecero provare due tiri...poi mi fecero giocare 1 ora perchè dicevano che non era possibile che non avessi mai giocato e non avevano visto mai una cosa del genere...purtroppo però avevo già 27 anni e...... mannaggia se lo scoprivo prima....:muro::muro::muro:
    In sintesi, se non vale la pena di fare troppi sacrifici, se trasferirsi lontano dalla famiglia è una scelta troppo dura e magari neanche motivata perchè troppo incerta e condizionante per il futuro..(io non lo farei...)la terza via potrebbe essere quella di vedere il tennistavolo in maniera diversa più distaccata ma sempre divertente. Ciao Ric
     
  18. eta beta

    eta beta Pnaftalin Balls

    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    TT Ossola 2000 Domodossola
    Sono ad un bivio. Non so se rispondere solo alle persone intelligenti o se rispondere pure a Stregone.

    Visto che sono su un forum democratico non mi asterrò dal rispondere a tutti.

    Stregone, stai dimostrando di rispondere con astio solo perché ti sta antipatico il sottoscritto. Se é perchè ho scherzato col doppio nick Linetti non hai capito un bel nulla. Linetti era un mistero di pulcinella e tutte le persone con le quali aveva dialogato erano state subito informate sulla sua vera identità. Linetti é stato bannato dopo due mesi che era inattivo perché qualcuno si era ricordato di lui. Capitolo chiuso.

    Voglio farti una domanda Stregone, quanti sono stati i tuoi interventi inerenti strettamente il tennistavolo da quanto sei apparso? Io ho letto di tuoi commenti solo a discussioni sull'argomento donne e tt (perlopiù inteso come oggetti del desiderio più che come persone e atlete, niente più).

    L'altro acido col quale avevo auspicato di non dover più polemizzare é Lostboi.
    Come vedi il fegato non mi manca... e neppure il rognone.

    Era Etnick a parlare di finti furbacchioni, volevo sapere a chi si stesse riferendo. A proposito, a Etnick, Chicco e Ric58 rispondo che comprendo e condivido le loro considerazioni.

    Altro punto: ho detto chiaramente che sono mosso da motivi prettamente personali ma ciò che sta accadendo oggi a mio figlio é successo e temo succederà ancora per altri giovani logisticamente disagiati.

    __________________________________________


    La terza via enunciata da Raffa, al quale va il mio sentito ringraziamento per l'autorevole contributo dato a tutto il tennistavolo italiano, va aldilà delle mie più rosee aspettative, se ho parlato di "coach itinerante" é perché non ho osato chiedere di più. Voglio aggiungere che, tra le altre cose, se in Italia abbiamo potuto godere del grande contributo che Yang Min ha dato e continua a dare al nostro tt, gran parte del merito va al suo più grande pigmalione, Raffa perlappunto.

    Mago, grazie per l'interessamento. Anche l'amica Record, con molta discrezione mi ha offerto il suo sostegno. Anche a lei ho spiegato che Ale é molto impegnato con la terza liceo e altre trasferte oltre a quelle che già fa non sono possibili in questo momento... da qui la mia richiesta d'aiuto.

    Ale é un ottimo studente (anche perché é encomiabile il fatto che spesso studi in macchina), eccelle nelle materie scientifiche e se la cava egregiamente in quelle umanistiche. Anche per questi motivi non ce la sentiamo di alterare il suo equilibrio domestico e ambientale...

    Da genitore e da sportivo credo che in Italia ci si possa prendere cura di ragazzi che aspirino ad una carriera lavorativa extrasportiva dopo aver praticato al meglio una disciplina sportiva: il caso di Giovanni Bisi ne è un grande esempio. E credo ci si possa prendere cura anche di quelli che non hanno avuto la fortuna di nascere a due passi da un grande club.

    Ho piagnucolato troppo? Me ne scuso. Ma voglio aggiungere una cosa: chi veramente ha sofferto di più sono quei ragazzi che pur avendo le capacità e le potenzialità per fare bene, non hanno goduto dell'attenzione che pure mio figlio ha avuto in passato. Qualche convocazione per Open Giovanili all'estero lui l'ha avuta ed, in virtù della suo titolo Allievi, ha partecipato agli Europei di Terni 2008. Quindi non é questo il punto ma traendo esempio dalla vicenda familiare ho posto una questione più generale.

    Grazie a tutti quelli che mi hanno fornito contributi critici ma propositivi.
     
  19. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Grazie un corno, ora che la questione è stata risollevata , bisognerebbe cercare alternative alla situazione attuale per far in modo di limitare questi disagi...La mia perplessità rimane quella che ,se per caso nella mia società dovesse, per pura fortuna,nascere un piccolo talento,non saprei indicare buone alternative per sviluppare al meglio le sue capacità : nonostante la presenza di Adrian in palestra, una situazione tipo: sei convocato allo stage del gruppo della nazionale, lo salti un paio di volte ... e ne sei tagliato fuori a prescindere da ragioni più o meno valide... ora come ora non ci possiamo permettere troppa selezione abbiamo poco da selezionare... Formiamo un cordone stretto fra le società interessate e i resp. nazionali...
    Abbiamo la tecnologia che ci da una mano... in Australia e in altre parti del mondo i ragazzi studiano in diretta con internet. Non è difficile seguire degli allenamenti in diretta (o magari anche solo registrazioni) ,correggere ,e far eseguire esercizi specifici coordinando i tecnici.
     
  20. mago

    mago Professionista

    Nome e Cognome:
    Erich Schuster
    Categoria Atleta:
    3a Cat.
    Squadra:
    Sarmeola Padova
    Di niente, lo faccio volentieri perchè al di là del fatto che devo guadagnare essendo TT la mia professione, amo questo sport, altrimenti non sarebbero 40 anni di "avventure". Solo dopo la Germania ho fatto il profi, ma per anni ci si è pagati da soli trasferte di centinaia di km in posti innominabili pavimento in cemento e luce tipo biliardo (perdendo al primo turno), con società che ci davano magliette lise di terza mano e con qualche buchino pure.. Si è andati avanti lo stesso, solo grazie alla passione.

    Posso darti solo un consiglio, visto che hai postato per sfogarti credo e forse aspettando qulache risposta più o meno consolante (difficile). Se ci tieni al futuro pongistico di tuo figlio ricorda un paio di cosette, a mio modo di vedere: è ancora giovane e secondo me può fare ancora parecchio; non so da quanti anni sei ne tt e quali sono le tue...panoramiche e la tua possibilità di giudicare, ma devi capire che per far arrivare tuo figlio a certi livelli (cosa possibile secondo me) devi essere capace di riconoscere la differenza di chi capisce sicuramente di tt e chi è in grado, per comptenze ed esperienza, di fare certe cose...e parlo di professionisti, quindi dei pochi colleghi in Italia che hanno i numeri. Altrimenti non basta. Ovviamente anche l'allenatore deve essere convinto delle sue capacità e di quelle dell'allievo. Caro Eugenio, compendendo perfettamente le esigente di studio di tuo figlio, analizzerei al tuo posto proprio per questo motivo il modo di utilizzare il poco tempo che gli resta nel modo più saggio e fruttifero.

    A Lugano puoi passare comunque una volta e si bene una... Sinalco assieme, ciao.
     
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