Secondo voi ci sono ancora scuole europee

Con tecniche dissimili come una volta Ungheria, Svezia Russia etc? E gli allenatori italiani a cosa si...ispirano, oltre ai corsi federali?

--- Messaggio Unito Automaticamente, 25 Mar 2016 ---

Lo so che e' domanda...difficile ... Non e' sulle puntinate o anti☺ e richiede conoscenza un po' piu' completa del TT. Ma forse qualche allenatore o conoscitore piu' ...documentato ed esperto puo' dire la sua. ☺

 

Cinesi tutta la vita !!!

 

ok...Non e' male come idea...☺ Tecnicamente ... gesto tecnico....come metti in pratica?

 

Neanche a me. Perché trovo che sia inutile sarcasmo. Vuole lanciare l'ennesima discussione dove enumerare le sue innumerevoli esperienze con le scuole di mezza Europa? Che bisogno c'è di iniziare con le battutine rivolte al volgo, il quale più che parlare (male) di anti e di puntinate non può fare?

 

Veramente la polemica è insita nell'incipit laddove si annuncia che la domanda non è certo facile come parlare di anti e di puntini... e richiede conoscenza approfondita ecc.. ecc...

Buon divertimento.

 

più che fare inchieste alla Mike Buongiorno, trovo ispirazione, spendendo buona parte della mia giornata in palestra, e senza mettere in tasca una lira dal ttavolo , dalla soddisfazione di veder migliorare i ragazzi cercando di creare un rapporto con ognuno di loro che mi permetta di capirli si mentalmente che fisicamente per trovare una strategia di gioco e movimenti personalizzati, senza seguire una scuola specifica

 

Essere professionisti e campare di tt non è certo un disvalore.

Ma quanti come te coi tuoi video esplicativi o Mantegazza con le video analisi hanno fornito un reale contributo agli utenti del forum anzichè farne un veicolo di self promotion?

 

Bravo Lusio. Comunque e' importante dare un contributo al TT e farlo senza compenso ma
solo per la soddisfazione di vedere
i frutti del proprio lavoro e' ancora
piu' meritorio. E ce ne sono di appassionati come te. Se dopo reputi di non seguire altre...ispirazioni e' scelta tua. L'importante e' fare e costruire qualcosa.

 

i tecnici italiani credo che guardano la scuola cinese ormai...però non tutti...molti sono rimasti fedeli alla scuola Ungherese, con allenamento da 45 minuti e pausa da 15 minuti. i cinesi fanno allenamento da 29352093 ore e pausa 10 minuti quello che mi ha raccontato il mio ex allenatore non è normale

 

Per molti appassionati, io per primo, questa discussione e' un'occasione persa.
Persa perche' speravo di imparare qualcosa, chiaramente a livello teorico, sulle peculiarita' delle grandi scuole.
Un po' come era fino a qualche anno fa nel calcio: gli italiani giocavano in un certo modo (all' italiana ! ), diverso dal modo inglese o tedesco o brasiliano di giocare (gli inglesi pedalavano sulle fasce e crossavano, i tedeschi facevano affidamento sulla forza fisica piu' che sulla pura tecnica, al contrario dei brasiliani che difendevano a zona ed erano tutti dei giocolieri). Poi era sempre la caratura degli uomini che scendevano in campo a far prevalere una squadra sull'altra, ma ognuna di esse era caratterizzata da alcune peculiarita'.
Ora che il mondo e' diventato molto piu' piccolo giocano quasi tutti allo stesso modo e le squadre piu' importanti sono composte da giocatori delle piu' svariate nazionalita', pertanto ora parlare di "scuole" non ha piu' molto senso, almeno nel calcio.

Parimenti il tennis tavolo ha vissuto una fase in cui gli incontri e gli scambi a livello internazionale erano estremamente rari e l'attivita' dei giocatori era espressa solo a livello nazionale. Questo doveva naturalmente favorire l'affermarsi di un modo di giocare simile nella maggioranza dei giocatori di quella nazione, la cosiddetta "scuola".
Ecco... mi piacerebbe che qualcuno ci raccontasse le peculiarita' delle varie "scuole", se qualcuna si impose su di un'altra e perche', e sapere chi sono stati i piu' rappresentativi interpreti di modi diversi di intendere il gioco.

Aspetto trepidante.

 

Verissimo. Qualche decennio fa gli orientali riprendevano Surbek e Stipancic , Jonyer Klampar e Gergely per imparare i loro top vincenti. Le scuole erano diverse e un discorso accurato non e' fattibile in poche righe. Posso dirti che i russi erano convinti del vantaggio europeo dell'impugnatura e privilegiavano il rovescio, gli svedesi amavano il...corto con grandi torsioni del busto e gli ungheresi erano nel 75 leader mondiali. I loro top a tutto braccio dalla distanza erano micidisli e dospettacolari....Migliarini scommette sncora su questo gioco e forse non ha tutti i torti.Ma come dici tu anche nel tt le differenze sono diventate minori col tempo, inoltre bisogna te ed conto che in Europa ci si e' affidato spesso a talenti con tecnica personale....difficile da imitare. Per un discorso piu' completo ti aspetto a Terni☺

 

@Ortensio come dici tu prima gli "scambi" internazionali erano molto rari, quindi ogni nazione aveva la sua "scuola". ormai credo che la scuola cinese ha preso il sopravvento. credo che i motivi siano tanti: il grande numero di tesserati dato che per loro è lo sport nazionale per eccellenza (come il nostro calcio), e credo che arrivi a 2 milioni non ricordo bene. ovviamente per gli ottimi risultati che raggiungono grazie all'impegno e alla costanza. io posso raccontarvi che il mio ex allenatore cinese Yang Dong in Cina era nella seconda metà della classifica ( quindi posizione milionesima circa) e qui in italia dopo che ha ripreso ad allenarsi è stato 30esimo...quindi credo che la differenza ci sia

 

Senza dubbio. Dall'interruzione della supremazia orientale nel 1971a Nagoya con Bengtsson abbiamo avuto valide scuole ed atleti a livello mondiale che opponevano rovescio e rotazioni al gioco cinese per lo piu'... a penna di puntino corto... Oltre a quelli citati c'erano Douglas, Orlowski, poi Grubba, Rosskopf, la grande Svezia, un secondo posto al mondo della Jugoslavia Con Primorac, Lupulesku e Kalinic. E i modelli di successo si imitano. Gli ultimi anni a parte i risultati di qualche buon europeo i cinesi si sono assestati stabilmente ai vertici. E come dicevi tu non e' solo un fatto di numero.

--- Messaggio Unito Automaticamente, 26 Mar 2016 ---

Aggiungo che mi fa comunque piacere che tu e Xbox da non esperti abbiate colto il punto focale
del discorso, la ridotta diversita' tra
le scuole dando un apporto valido e intelligente alla discussione.

 

È naturale che quanto più una disciplina sportiva evolve tantopiù questa codifica tecniche che finiscono col convergere su uno standard comune, cioè si omologa.

Anche la grande scuola cinese che, sfruttando o vincolata all'impugnatura a penna, si basava sul dritto a tutto tavolo, con grandi spostamenti laterali e quindi grande lavoro di gambe, oggi ha equilibrato l'uso quasi paritetico di dritto e rovescio, fino ad arrivare all'apertura di rovescio dal dritto di Zhang Ji Ke, ormai imitato da tutti.

Come dici, è la specificità delle caratteristiche proprie del giocatore a privilegiare un colpo sull'altro e l'allenatore asseconda queste peculiarità anzichè imporre un modello precostituito e uguale per tutti.

Oggi il concetto di Scuola Nazionale deve intendersi non più come lo sviluppo autarchico di una tecnica codificata ma incentrarsi su originali metodiche di insegnamento, di allenamento e di perfezionamento ;
studiare le pratiche adatte a favorire l'acquisizione dei cosiddetti "automatismi" , così importanti in uno sport di azione e reazione veloci come il tennistavolo.

Io credo che sul giocatore formato l'allenatore debba lavorare molto sullo sviluppo di una efficace tattica di gioco, fornendogli una vasta scelta di modelli, non necessariamente schematici, utili a risolvere a proprio vantaggio tutte le situazioni di gioco.

Come in tutti gli sports la tecnica si è evoluta (o involuta secondo i punti di vista) secondo lo sviluppo dei materiali; il tennistavolo non fa eccezione e solo i cambiamenti dovuti allo sviluppo tecnologico o quelli imposti a livello regolamentare (per assecondare i più vari, e a volte astrusi, motivi) possono determinare una sterzata della tecnica di uno sport ormai evoluto e internazionalizzato. imho.

 

Grazie mille Mago ero una 5a categoria che stavo passando a 4a (mancavano una 50ina di punti) ma stavo spesso con giocatori di A2 (come il mio maestro) e quindi anche se ero una bassa categoria, sono stato a fianco di grandi giocatori apprendendo molto comunque si, anche grazie ai materiali e allo "scorrere del tempo" piano piano si diventa tutti uguali (uguali alla scuola cinese perché si è capito che tecnicamente è la migliore!)

 

Quest'anno niente Terni per i Giovanili perche' con mio figlio contiamo di farci una lunga gita in macchina fino a Lucera...