parere in merito ad episodio di sportività/antisportività

Un saluto voi tutti, compari di racchetta!
Mi piacerebbe avere una vostra opinione riguardo ad un episodio accaduto durante l'ultimo incontro di campionato.
Andiamo in trasferta (da terzultimi) a giocare contro i penultimi, partita clou per la salvezza.
Durante la partita del nostro numero 1 contro il loro numero 1 mi trovo seduto in panchina a fare un tifo indiavolato per il mio compagno (fra l'altro un amico caro rincontrato 15 anni dopo aver condiviso un infanzia di tornei e stage insieme), lui è un forte difensore.
Chopper puro.
Tira un top di dritto da far invidia, ma quando lo tira??? mai…
Lo incito a gran voce su tutti i punti tranne che su retine, spigoli, errori in battuta dell'avversario e in generale su ogni punto viziato da un colpo fortunoso, il minimo secondo me per rientrare nei confini della sportività in ambito dilettantistico (ho notato che i pro, se il punto è importante, se ne fregano e tirano CIO' anche su spigoli e retine, le donne in particolare).
L'avversario di tutta risposta inizia a prendermi in giro facendomi "il verso" e ripetendo a suo nome gli incoraggiamenti che indirizzavo al mio compagno…Un giocatore di quelli che si prende pause eterne fra un punto e l'altro per innervosire (o per concentrarsi?) e che pretende il silenzio di tomba in palestra.
Capisco che il mio tifo (..unito alla TSP del mio compagno..) lo sta facendo "sbroccare" e continuo imperterrito fino al 3-1 finale per noi.
Poi scendo in campo per il punto della vittoria, ed inizio a ricevere tifo contro a gran voce anche su spigoli, retine ed errori in battuta.
...reazione che ai miei occhi è sembrata solo una ripicca...
Per fortuna a me non interessa di quello che succede fuori dal tavolo e, vinto il match, mi appresto a dare la mano e vengo apostrofato come antisportivo per aver in precedenza incitato su errori dell'avversario.
Vengo al punto: se il mio compagno è un difensore e la sua tattica è di indurre l'avversario all'errore come posso essere antisportivo se lo incito dopo un chop ben riuscito, talmente tagliato che manda a rete l'avversario? E subito dopo un altro chop, fintanto, che arriva liscio e chiunque la manda fuori…
Voglio dire, considerando che in genere i difensori per via del gioco funambolico sono pure fortunati, se togliamo per ogni set i 2/3 punti di rete e spigolo e togliamo i 5/6 punti di errore avversario, quando si può incitare un difensore?
Tre volte in 5 set, pari ai top che ha tirato?
Non so, chiedo il vostro parere.
Per chiudere ci tengo a precisare che a scanso di equivoci (ragione o torto che avessi..) mi sono scusato con gli avversari per averli, in buona fede, offesi con il mio tifo e che in ogni modo, da persone adulte, mature e soprattutto serene, ci siamo chiariti e salutati senza lasciare spiacevoli tracce di astio.
ringrazio in anticipo chi vorrà dire la sua,
un saluto,
dan.

 

un mio compagno di società, ma non di squadra, ha una tagliata che è come una schiacciata per chi è attaccante, se lui taglia e l'altro va in reete o fuori mi sembra giustissimo esultare perchè è uno sbaglio indotto

 

di solito il fairplay vuole un tifo "contenuto" dalle rispettive panchine, diverso è il discorso tribune dove siede il pubblico, dal tuo post non si può capire quanto hai "sconfinato" con la tua esultanza

per fortuna poi tutto è bene ciò che finisce bene

 

Dice il saggio: tutto bene quel che finisce bene.
Dico io: incitare ed esultare sempre!Siamo mica ad un funerale.

Ufff: lo dice anche politiz.

 

Sono contrario alla pretesa del silenzio assoluto, anche durante un campionato a squadre; in un torneo dove sei circondato da tavoli, zone di gioco, transenne che cadono, giocatori che si preparano, arbitri e tifosi, il silenzio te lo scordi.
Di solito il silenzio lo pretende chi sta perdendo clamorosamente per ragioni facilmente comprensibili.

 

SILENZIO RELIGIOSO DURANTE LE PARTITE
IL PINGPONG NON è LA CORRIDA

 

Concordo...dalle panchine esultare ed incitare ma con moderazione...

 

ma hai fatto bene ad esultare e fare tifo..fregatene di come si sono comportati gli altri..rosicavano e basta.. dovrebbero imparare a perdere e basta.. :3, ottima vittoria

 

Molto più spesso è Rollerball!

 

be,diciamo che se uno tutta la partita e' sempre li pronto ad incitare ripetutamente ad ogni punto,un po' di fastidio lo da all'avversario,se poi sta anche perdendo si trasforma in antipatia ,ci andrebbe un po di moderazione,o semplicemente non fare all'altro quello che anche a noi potrebbe darci fastidio,io ,ad esempio sabato scorso ero 10 a zero primo set,ho sbagliato un palleggio per non finire il set a zero,e dopo di cio ,nel secondo set ,dopo aver sbagliato un servizio mi sono beccato anche un cioooo'''',dall'avversario,bel ringraziamento.....

 

Il senso del post è anche autocritico, prendo quindi nota di quanto detto da politiz29 e Fabio di Milano riguardo al tifo eccessivo dalla panchina; allo stesso tempo però penso che muro: ) nel nostro sport, soprattutto in trasferta, panchina e pubblico siano un tutt'uno...e quando chi è in campo ti prende pure per i fondelli, voi mi capite...
ok.
ma non mi interessa entrare nei dettagli della vicenda che come ho detto è finita cordialmente, la domanda è:
"è antisportivo esultare per un punto ottenuto dal difensore su errore, indotto, dell'avversario?"
...
voglio dire, a tutti gli attaccanti come me del forum e non solo, non avete mai esultato per un errore dell'avversario? (of course, in un momento topico del match e non su spigoli, retine battute, etc...)

...e pensate ad un difensore...quanto ci può godere a chopparti la palla con un backspin diverso e farti sentire un fesso: rete, fuori, rete, fuori...
no?

 

mia opinione, esempio, se chi sbaglia lo fa contro un difensore di quelli che sanno il fatto loro, quindi con spinte fastidiose e chopponi velenosi tanto che l'avversario butta in rete o fuori, all'ora l'esultanza del difensore ci sta tutta (sempre contenuta in qualsiasi caso a mio avviso).
Diverso è esultare su uno spigolo o retina presa, tanto che l'avversario non può far niente per ributtarla dall'altra parte... quella è cattiveria e mancanza di sportività (e sapessi quante ne ho viste di queste ultime)

 

...e sai quante ne vedrai...la sportivita' e' difficile da insegnare...

 

Per me la vera domanda è: perchè questo dubbio?
Ogni punto è frutto di un errore.

Sono d'accordo ma non mi pare il caso in esame.
Perchè un componente della panchina non potrebbe esultare o incitare al termine di un punto?
Ricordo di aver parlato un po' di tempo fa con un ex-professionista straniero che diceva: incitare sempre sempre sempre.
Io sono d'accordo.
Lui in realtà diceva anche: più l'avversario di dimostra insofferente più bisogno incitare ed esultare.
I limiti dalla panchina li conosciamo e cioè a gioco fermo.

 

Scusate capisco non esultare su una retina, ma perché per lo spigolo no? Lo spigolo molte volte e frutto di un colpo forzato, io prima esulto (senza esagerare)e poi chiedo scusa....sopratutto se e un tiro cercato, un top o una schiacciata per esempio...

 

Concordo pienamente!

 

Finchè l'incitamento dalla panchina avversaria, per quanto rumoroso, è incitamento per il proprio giocatore e non provocazione non mi infastidisce, ci sta ed è un pieno diritto dei compagni del mio avversario. Certo che se poi diventa, appunto, provocatorio o peggio offensivo il discorso cambia.
Come quel deficiente che, a inizio campionato, su un mio servizio sbagliato negli ultimi punti di un set mi ha urlato CHO col pugno alzato guardandomi in faccia... roba che se per sua somma sfiga mi piglia in una giornata che sono sverso gli tiro su uno show che manco se lo immagina...

 

Il fatto è che purtroppo a volte è proprio così, si mettono intorno alle transenne e ti rimbambiscono di urla. Ragazzi tutto ciò non ha niente a vedere con la sportività, a volte nei tornei e nelle palestre dove non ci sono spalti è ancora peggio, ai compagni di squadra si aggiungono dirigenti, genitori ecc. Urlare contro ad un ragazzino/a (soprattutto ma vale anche per un adulto) ad un metro e mezzo di distanza è un vero e proprio mezzo per distruggere pscologicamente l'avversario.