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I giovani e lo sport

Discussione in 'Chiacchiere su tutto il resto!' iniziata da ZZTOP, 6 Mag 2011.

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  1. ZZTOP

    ZZTOP fanzz

    Categoria Atleta:
    Promozionale
    trovo, leggo e posto...


    "Recentemente ho avuto modo di leggere alcuni dati sulla situazione sportiva giovanile italiana. In una parola: disastrosa. La maggior parte degli italiani è sedentaria, con tutto ciò che di negativo comporta questa pratica. Ma il dato a mio avviso più importante riguarda la sedentarietà dei giovani, e, soprattutto, dei bambini.

    Ricordo ancora con gioia quando, da piccolo, mi divertivo a giocare all’aria aperta con gli amici. I giochi, “nascondino”, “rialzo”, “rubamazzo”, e tanti altri, erano tutte attività in cui veniva coinvolta l’intera persona, dal corpo alla mente. Per non parlare poi degli allenamenti di calcio o delle corse in bicicletta, tutte attività all’aria aperta.

    La pratica sportiva influenza lo sviluppo del bambino e dell’adolescente ed è caratterizzata da finalità educative e formative. Nel bambino lo sport prepara ad essere autonomi e responsabili, influenza lo sviluppo del pensiero, della creatività, della capacità decisionale.

    Fare sport aumenta l’autonomia personale e la capacità di gestione del proprio tempo, il misurarsi quotidianamente con i propri limiti, forma una sana auto-consapevolezza di sé ed una buona autostima. La socializzazione inoltre rappresenta uno dei principali insegnamenti dello sport: vivere in gruppo, rispettare le regole, imparare ad avere fiducia dell’altro, rispettare il prossimo. Lo sport dunque aiuta a crescere, favorendo il distacco dalle figure genitoriali.

    Il fine dell’attività sportiva dovrebbe essere quello di giocare, divertire. Il gioco, da cui deriva la parola sport, è un fattore fondamentale del processo di apprendimento, sviluppo ed adattamento, soprattutto nel periodo dell’età evolutiva. I bambini quando fanno sport giocano, e giocano facendo sport. Per loro non conta il risultato, se non in minima parte. Ciò che conta per loro è il momento ludico, lo svago. La cultura del risultato è imposta loro dai genitori e dalla società, talvolta da allenatori impreparati.

    Oggi invece la fanno da padrone “play-station”, “x-box”, Internet e Televisione. Cosa comporta tutto questo? Problemi di soprappeso, affaticamento respiratorio e cardiaco, polmoni e cuore non vengono allenati, così come i muscoli del corpo, ma anche, dal punto di vista prettamente mentale, difficoltà relazionali e sociali, e, nei casi più gravi, deficit di attenzione, isolamento.

    A mio avviso il triste fenomeno della sedentarietà è un problema culturale. Nelle scuole l’educazione fisica è relegata ad un paio d’ore a settimana (difficile prendersela con gli insegnanti con così poche ore a disposizione), la vita frenetica dei genitori moderni non permette di vigilare ed educare al meglio i propri figli, e le istituzioni fanno poco o nulla per migliorare la situazione.

    Per questo motivo sarebbe opportuno, per evitare che la società di domani diventi ancora più “malata” di quella attuale, che si attuino piccoli, graduali, ma significativi cambiamenti a livello culturale, promossi dalle nostre istituzioni e condotti da esperti del settore. Ma questi mutamenti devono partire da noi stessi, modificando le nostre abitudini: alimentari, sportive, relazionali. Costruire dunque quello che viene definito uno “stile di vita sano”, ed educare i nostri giovani ad esso."

    mi sa che il problema giovani a sto punto è un po' ovunque e non solo nel pingpong.....

    riflettiamo...... :)
     
  2. Sindo

    Sindo Nuovo Utente

    Categoria Atleta:
    Non Tesserato
    Molto interessante.
     
  3. pingman

    pingman tabletennis lover

    Nome e Cognome:
    Agostino
    E' proprio vero, sarebbe opportuno ricordare che tutte le attività sedentarie non fanno bene al fisico e all'essere e che spesso due tiri ad un pallone, due passaggi a ping pong, una passeggiata all'aria aperta, sono molto meglio che il fossilizzare anima e corpo davanti ad uno schermo...
     
  4. Chicco

    Chicco superiperappassionato

    Nome e Cognome:
    eric
    Squadra:
    TTBiella
    Ho ritagliato una pagina di giornale di qualche giorno fa che riporta alcuni passi pari pari: parole del Prof.Andrea Nascimbeni. Un progetto che è stato lanciato qui a Biella dal centro fitness Body Emotion,curato dal dott. in scienze motorie Luca Ferla, si rivolge ai bimbi di età dai 6 agli 11 anni.Ottime iniziative perchè portano ad un livello accettabile la capacità di coordinamento motorio media nei bimbi perchè altrimenti (come succede spesso) si presentano in palestra che non son capaci di fare uno spostamento laterale...a prescindere dal TT.
     
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