Fenomeni da baraccone

Sul sito Fitet ho trovato questa frase che mi ha molto colpito:

Inoltre il Sig. Kamizuru in una lettera inviata al responsabile dei Rapporti con gli sponsor scrive tra l’altro:


“Ancora una volta, siamo molto felici di lavorare con il tuo Presidente che è pieno di idee e capace di realizzarle. La sfilata sulla strada di Jesolo con la banda musicale, le fotomodelle con il banners FITET, gli ospiti invitati come Danny Quinn e tutti i giocatori è stata molto impressionante e senza dubbio ha avuto un forte impatto sui giocatori ma anche sulla gente che assisteva. Lo sport del Tennis Tavolo è ora sicuramente impresso nelle menti di queste persone.â€

Miei considerazioni:
Mi sembra di essere diventati un fenomeno da baraccone..............se queste sono le nuove idee............... certamente la presenza di Danny Quinn è stata importante, sono rimasti tutti impressionati!!!,..........e anche questo giapponese in fin dei conti ha detto certe c.z...e!!!!!!!!!!

 

Immagino che non fosse questo, ma questo...
Roba seria, cominciamo dall'alto.

Siamo in (i)talia, caro amico. L'Italia è un bellissimo Paese, gli (i)taliani sono quello che sono, né più né meno.

 

In un'intervista per il TGR (i TG regionali della RAI) ho sentito Petrucci, presidente del CONI ed ex presidente della LegaBasket, dire: "Vogliamo rilanciare il tennistavolo", se intende in questo modo se ne vedranno delle belle.

 

Non sono queste sfilate le modalità di rilancio: senza Tv più presente e risultati internazionali di rilievo per l'immagine non è che si possa fare molto per promuoverlo...

 

Concordo in parte, ma con TV più presente intenderei una TV più operativa sulla documentazione degli eventi agonistici (anche se non si potrà mai avere molto spazio, basta guardare quanto ne hanno altri sport minori rispetto al calcio). Danny Quinn a Jesolo è sicuramente una TV più invadente in perfetto stile italiota. Che i vertici jap si entusiasmino per queste cose non c'è da stupirsi, considerato il loro modo di concepire il vivere comune, dove l'annientamento della personalità e l'omologazione dei comportamenti sono il pilastro della loro società. Noi in Italia stiamo sacrificando (o abbiamo sacrificato) tutto ciò che di buono abbiamo nel DNA, per i comodi del mercato globale, e un omaggio all'omologazione che viene da Butterfly non ci rende critici, ci infervora. E ci annebbia anche la vista: Butterfly non vede l'ora di vendere di più, e vendere di più a un popolo in trance è più facile.

Morale: più ciliegie sì, ma se per avere più ciliegie devo abituarmi a mangiarle marce, allora va bene così, basta, grazie.