Che brutto non saper perdere!

Scrivo quello che è accaduto ieri al torneo per far riflettere e per far si che cose del genere non accadano in nessuno sport.
I personaggi principali sono due persone, un signore "A" sui 55 anni ed una signora "B" sui 45 anni, per cui non due ragazzi, di società diverse ed in teoria amici, cioè persone che si frequentano fuori dalla palestra con cui si pranza assieme e che si scambiano messaggi su whatsapp.
Quello che accade è che la signora "B" gioca con una ragazza nettamente meno quotata della stessa società del nostro signore "A" che era vicino al tavolo che era vicino al tavolo più per vedere l'amica che per seguire la ragazza.
La signora "B" aveva chi le suggeriva mentre al momento la ragazza non aveva chi la seguiva per cui il nostro signore "A" fra i set ha dato supporto morale, senza però dare suggerimenti, alla ragazza che si stava scontrando con un ostacolo apparentemente non alla Sua portata.
Il fatto sta che la nostra ragazza riesce a vincere giocando bene e la nostra signora "B" non ha preso bene la cosa.
Ha iniziato ad inveire con parole pesanti il nostro signore "A" la cui colpa è stata quella di sostenere una ragazza della propria società e facendo i complimenti per la partita giocata.
Non ha mai tifato nè da una parte nè dall'altra.
La nostra signora "B" ha iniziato ad urlare per la palestra con un vocabolario da scaricatore di porto non facendo una bella figura, la cosa peggiore, a mio avviso, è che lei era seguita dalla figlia di una decina d'anni a cui ha dato un esempio del tutto negativo.
Il nostro signor "A", che è una persona emotiva, naturalmente non è rimasto in silenzio ma ha risposto a gran voce agli insulti, ma senza insultare nessuno.
Poi il suggeritore della signora "B" ha iniziato a sua volta ad inveire contro signor "A" ed allora gli animi si sono accesi!
Mi è toccato intervenire separando i due e portando il nostro signor "A", mio compagno di società, al tavolo da gioco dove doveva disputare una partita.
Il peggio è che il giudice di gara, come una mummia, ha assistito all'accaduto dalle tribune e non è intervenuto.

 

Hai scritto bene nel titolo. Bisogna saper perdere. Cmq, parere personale, le persone che somatizzano troppo la partita dovrebbero smettere di giocare. Prima di tutto per loro stesse, poi per gli altri...

 

Ciao Salvo, ho 49 anni e so bene come vanno queste cose, certa gente è proprio deprecabile, io sono 30 anni e più che frequento palestre (anche scantinati, soffitte etc.) ho perso tantissime volte ma penso che nessuno possa riprendermi per il mio comportamento, anzi, se ci rincontriamo fuori offro volentieri da bere al mio avversario...Sabato ero a Biella a fare il 5^ctg ed ho visto 2 ragazzini che durante le loro partite di girone piangevano! Ma si può? Ora, premesso che non sono figli miei e che ognuno educa i propri come preferisce, ma se fossero stati i miei figli li avrei ritirati immediatamente dal torneo e finchè non li avrei visti con un atteggiamento diverso...Stop tennistavolo! Ma scherziamo! Se deve essere una sofferenza molto meglio fargli fare qualsiasi attività purchè li faccia restare sereni...E non aggiungo altro!

 

Condivido in pieno e aggiungo che il tennistavolo è uno sport che per definizione ha una componente di frustrazione insita nel gioco. E' parte del gioco ed è ineliminabile ma non ingestibile. Ho visto persone trasformarsi davvero durante il gioco. L'agonismo è giusto purché tutto termini alla fine dell'ultimo punto dell'incontro. Strascichi di episodi della partita che hanno ripercussioni nella vita reale sono per la maggior parte nocivi. Ma alla fine forse ho già scritto troppe cose brutte su questo sport che ha veramente molto di positivo

 

Sai, a volte anch'io mi "trasformo", mi è capitato anche recentemente di giocare con ragazzini che ad ogni punto lanciavano urli strepitosi...E bene, giusto esultare, hanno fatto un bel punto, bravi loro..Ma sai che goduria starsene zitto per tutta la partita ma cacciare 2 -Ma vai!!!- agli ultimi 2 punti?? Niente di più bello che vederli con le pive nel sacco dopo magari 5 sets che mi tenevo tutto dentro!

 

Cmq ripeto, capisco e rispetto anche chi si trasforma (ogni tanto ci sta)... purché tutto resti nell'ambito dell'incontro. Preferisco un giocatore che sbrocca genuinamente piuttosto che uno che serba rancore per anni... Ricordiamoci sempre che è uno sport, è agonismo, è competizione ma è anche un gioco! Prendersela a male per il ping pong mi pare esagerato dai ahahhaha

 

Dei bambini che piangono ci possono anche stare, sono giovani e vuol dire che ci tengono, ma persone adulte che ha dato uno spettacolo così indecente anche a ragazzini che guardavano non lo concepisco! incazzarsi per una partita persa ci sta, borbotti un po', ma certe parole che son volate in palestra non dovrebbero accadere.
Non so cosa ha pensato quella povera ragazzina che ha visto la madre sbraitare in quel modo.
Se ci fosse stato anche un vero arbitro ci potevano anche stare delle sanzioni, e poteva prendere polso... ma tanti con la giacca da arbitro son solo segnapunti! (ci sono anche arbitri seri, comunque)

 

Rispetto e correttezza, nessuno si può permettere di aggredire o offendere gli altri, queste sono le regole e non buoni propositi.
Gli arbitri e i giudici hanno anche il compito di fare svolgere regolarmente un'incontro, quindi devono intervenire se le cose degenerano,
il problema è che nelle serie inferiori arbitri e giudici federali raramente sono presenti e allora....

 

Il bimbetto isterico, magari con genitore rompi******** al seguito, rimane tuttora la mia situazione agonistica preferita. Lì rappresento un banco di prova di rara affidabilità: se il bimbetto ne esce sano ha ottime possibilità di andare avanti.

 

Beati voi....qui nella mie regione i giovincelli stanno facendo il vuoto e in pratica ci sono solo bimbi nelle prime 10 posizioni regionali...

 

io non so perdere nel senso che quando perdo (il + delle volte) mi avvilisco e vado in depressione.....

 

per fortuna ahahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!

--- Messaggio Unito Automaticamente, 23 Nov 2015 ---

se vai in depressione, pensa solamente hai punti che hai fatto bene ed in allenamento allenati dove hai sbagliato, e se proprio non dovesse bastare, allora è arrivato il momento che tu cambi sport ahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Cmq l'importante è giocare al massimo delle possibilità....a queste condizioni a mio parere una sconfitta è sempre benefica perchè fa capire dove bisogna migliorare.
Con questa filosofia io non mi arrabbio mai nelle sconfitte (tranne quando gioco contro una ragazzina numero 65 in Italia di nome Claudia Mic...cich....ma solo perchè mi infastidice a pelle la sua presenza.. ).