smetto di giocare?

Con questo dubbio ho passato i giorni scorsi.
poco tempo, tanti impegni familiari e sportivi dei ragazzi.
Poi ieri l'illuminazione. Mio figlio, Alessandro, 10 anni gioca la sua prima partita in D2.
Lui 1650 punti. Il suo avversario 6500 punti - una cinquantina di anni.
Perde il primo e il secondo set. Del resto sai, quell'altro ha 6500 punti , che ti vuoi aspettare.
Terzo set. 10-7 per l'avversario. IL nostro capitano chiama il time out.
Guarda il bocia e gli dice: Adesso andiamo a vincerla. Gli da due consigli.

E così è andata. 3-2 per mio figlio. Palestra che stava crollando per il tifo. Oltre 500 punti guadagnati in una sola partita. Sorriso stampato sulla faccia mia e di tutta la nostra squadra , anche se il punteggio finale di 5-4 contro ci è andato un po stretto.

No, non smetto. Una speranza bisogna averla sempre. Grazie Alessandro.

ps: dopo ha incontrato un ragazzo intorno ai 4000 punti. Ha perso. Tutto in un giorno non sarebbe neanche giusto.

 

Complimentoni queste sono le soddisfazioni nel tennistavolo! Non smettere..... non smettere mai

 

Allora i guerrieri esistono ancora!!! Non smettere e lotta sempre....

 

Non è che l'avversario di tuo figlio ha tutti quei punti in quanto straniero?
Capita infatti che in D2 ci siano stranieri alle prime armi che sono una manna da incontrare perchè regalano un sacco di punti agli avversari, essendo equiparati al più forte 4^ categoria d'Italia, ma, essendo a tutti gli effetti giocatori quasi incapaci, sono carne da macello

 

Senza nulla togliere, ma, se ho capito di che atleta si tratta, ha così tanti punti perché essendo straniero ed essendo stato tesserato lo scorso anno, è partito come terza categoria.

[sono stato anticipato da Geronimo]

 

beh, grazie. grazie davvero. anche io vivo le tue inquietudini. cambio telaio, torno alle vecchie CARE gomme, mi faccio un leasing per il tutto.
poi alla prima di campionato trovo un 4000 punti che gioca in backspin ossessivo, e ccheppallleeeeee...!!! io gioco per divertirmi, per migliorarmi, e dovrei stare a li....? apro e se va male pazienza... si però mi blocca e perdo punti... e va beh perdo... ok trovo uno abbordabile, e che succede..? al terzo set sull'1-1- per un caso strano cade una tavola appoggiata dietro alla transenna, e mi colpisce la caviglia posteriore... un male cane, ho il voltaren gel, lo metto, metto 2 cerotti a tamponare il sangue, e stoicamente riprendo. perdo 1 e vinco 1. sul 2-2 crollo anche perchè il male è fortissimo. dovrei smettere? ti viene da pensarlo... cosa mi alleno ore e ore per poi perdere con uno con 2000 punti, benchè menomato? però ho vinto un set con quella caviglia fasciata, allora non era lì il male, ma nella testa. invidio i 20enni, non per l'età, ma per la mente libera che avevo anche io.

 

Arrendersi MAI!

 

sicuramente era straniero. Avrà avuto anche una barca di punti regalati, ma francamente quello che più mi ha colpito è come essendo sotto in quella maniera, un ragazzino ha avuto molta più capacità di reagire di un adulto che ormai doveva fare un solo passettino ed avrebbe vinto. In ogni caso aveva un dritto abbastanza velenoso. E non mi pare che comunque abbia giocato con sufficienza.
Comunque Alessandro ha 10 anni, beato lui. Gioca da un anno ( SETTEMBRE 2014). Dopo 6 mesi che aveva preso in mano la racchetta aveva già vinto il regionale di doppio e secondo nel singolare. Se continua così, e glielo auguro, tra due anni o tre anni rischia di divertirsi e farmi divertire moltissimo. E tanto mi basta.
Ma sopratutto mi fa continuare a giocare.

 

Anche io ho lo stesso dubbio di smettere. E' da un anno che gioco e da qualche mese che ho un'allenatrice. In allenamento mi entra tutto, aperture di topspin su palla tagliata senza problemi, sia di dritto che di rovescio, ottimi push di rovescio e chiusure con il topspin dritto su palla liscia, per non parlare dei block di cui sto diventando maestro.....in allenamento però. Nelle partitelle me la gioco con i quarta e vinco alle volte con quinta forti.
Poi nelle partite ufficiali scende in campo un altro giocatore, uno che fa errori su errori, le aperture di topspin vengono regolarmente lisciate, i block vanno sul tetto della palestra...
Pertanto mi chiedo: a che serve allenarsi, impegnarsi, fare sacrifici, spendere tempo e poi in partita ufficiale raccogliere un ventesimo quando va bene?

E' una questione di materiale troppo veloce, come dice quache forumer più esperto?

O bisogna accettare che non si è geneticamente predisposti per gestire la tensione che pone questo sport?

 

la seconda che hai detto?

 

Intendi materiale troppo veloce?

 

Ti stai allenando poco. Devi allenarti di più. Il mondo dei quarta è vastissimo e si va dai più scarsi (tipo me) a dei quasi terza (ho detto quasi proprio perchè conosco gente che da anni ruota attorno alla pos. 500/600 senza riuscire a salire di più). Se non giochi troppo storto e porti tutti i colpi correttamente ti servirà solo tempo, allenamento e sparring buoni. Poi le vittorie in partite ufficiali verranno da sè (daje daje è normale che impari a gestire paura, tensione, momenti delicati).
Non bisogna mollare mai! Troppo facile smettere...il difficile è persistere

 

Io mi riferivo alla tensione. In allenamento siamo tutti Waldner , in partita vai di scambio tagliato. Fintanto che il ragazzino di 10 anni come mio figlio che certo non ha blocchi mentali come gli adulti, ti trafigge a pallate selvagge.

 

Walxer: grazie del consiglio. 3 volte a settimana 2/1,5 che faccio attualmente non basta? Quindi non pensi sia un problema di materiale veloce. Anche la mia allenatrice mi dice di avere pazienza...

Pamaz: in partita ufficiale non vado di taglio, ma appena la palla esce apro/tiro. Quindi attacco come in allenamento, solo che la percentuale di riuscita è molto più bassa.

 

io lo dicevo con l'intento di evidenziare che in moltissimi abbiamo il difetto di trovare giochi differenti tra partita e allenamento. Poi ovvio che ognuno ha il suo stile. Il fatto che le cose in allenamento ti riescano e in partita no, evidentemente è comunque un indicatore che qualcosa dentro di te cambia.

 

Che in allenamento si giochi meglio che in partita mi pare normale, dato che dall'altra parte c'è l'allenatore, e non un avversario, non penso sia solo un discorso di stress.



Se poi la differenza è fra il giorno e la notte, si può sempre provare a giocare la partita disinteressandosi totalmente del punteggio...

 

La tua allenatrice è presente alla gara? Se sì, segui i suoi consigli, se no, prova a giocare "più facile", nel senso che se la pallina esce dal tavolo non devi per forza tirare a tutta potenza, prova a tirare un top o apertura con più sicurezza e a buttarla di là "dentro", spetterà poi al tuo avversario ributtarla di qua. In allenamento si provano i colpi al 100% della potenza, in gara occorre fare i conti con le %. Se un tiro al 100% della potenza entra 1 volta su 3, facendolo in gara si perde. Oppure tira sempre al 100% e metti in conto di perdere alcune partite fino a che (aumentando la tua tecnica) la tua % di colpi buoni sarà superiore a quelli errati.

 

Le domande che ti fai, e che con molta sincerità rendi pubbliche, dimostrano che sei una persona sincera e leale ala ricerca di una verità che in fondo non è limitata al problema prestazione sportiva ma inquadra aspetti esistenziali eterni e appunto per questo attuali!
Ti dico subito che il materiale non è il problema focale della questione!
Il tennis-tavolo è uno sport che va inquadrato quasi immediatamente in modo tattico! Ogni gesto tecnico deve avere una sua precisa finalità!
Altrimenti si fa solo della teoria! La teoria serve solo a consumare forbite orazioni utili ad affascinare coloro che vivono sognando....
Ma la realtà agonistica non lascia spazio a teorici che della vita e dello sport non ne sanno niente!
A tal proposito esistono nell'epoca odierna pseudo-allenatori che non hanno mai disputato un campionato di livello!
Da costoro ti consiglio di non tentate di apprendere niente perchè non c'è niente che tu possa apprendere da persone che insegnano una cosa che non sanno fare!
La maturità mentale di un atleta altro non è che la capacità di adattarsi alle situazioni che di volta in volta si incontrano nel nostro cammino e che presentano variabili quasi infinite!
Soltanto lavorando su se stessi e ben consigliati si può affrontare in modo positivo le cose e trovare le soluzioni!

 

Intanto grazie a tutti per i contributi, è davvero un bel forum questo.

Capitanharlock: io per allenamento intendo sia quello con l'allenatore che mi fa fare i cesti/schemi sia le partite con i vari compagni di società più forti di me, dove mi esprimo molto bene.
Interessante il tuo spunto sul giocare disinteressandosi del punteggio, potrei provare.

Elius: la mia allenatrice non è presente alla gara purtroppo. Hai ragione, bisogna decidere sulla strategia di gioco: io ho deciso per tirare al 100% sempre, solo che mi meraviglia la differenza di colpi riusciti fra allenamento e partita ufficiale.

Luca grazie per le belle parole! Per fortuna la mia allenatrice è una campionessa e sicuramente è una persona a cui ci si può affidare. La performance mentale la sto valutando attentamente, perché in questo sport è fondamentale, come nella vita, per questo è uno sport speciale.

 

Poi nelle partite ufficiali scende in campo un altro giocatore, uno che fa errori su errori, le aperture di topspin vengono regolarmente lisciate, i block vanno sul tetto della palestra...
Pertanto mi chiedo: a che serve allenarsi, impegnarsi, fare sacrifici, spendere tempo e poi in partita ufficiale raccogliere un ventesimo quando va bene?

E' una questione di materiale troppo veloce, come dice quache forumer più esperto?

O bisogna accettare che non si è geneticamente predisposti per gestire la tensione che pone questo sport?[/QUOTE]


L’aspetto mentale del nostro sport lo si pone (in generale) in secondo piano.
Al primo di solito si mette il materiale, al secondo la tecnica e poi dopo l’aspetto mentale.
Aspetto mentale poi è un concetto a dir poco “vago”. Rientrano in questo concetto la concentrazione che si riesce o non si riesce a tenere all’interno della singola partita e all’interno dell’intero match. Per fare un esempio quante volte siamo arrivati in vantaggio 8 a 3 e abbiamo pensato di aver già vinto e poi il nostro avversario ci ha lasciato a 8 e lui è arrivato a 11?
E poi la motivazione? La voglia di vincere? Il “braccino”? Gli alibi che ci creiamo quando perdiamo?
Del tipo: illuminazione inadeguata, casino di sottofondo, tavolo umido, il mio avversario mi ha fatto innervosire….
La stragrande maggioranza dei post è sulle gomme e i telai. Sarebbe interessante avere anche dei consigli sull’ approccio mentale alla partita. O come direbbe qualcuno “qualche spunto di riflessione”.