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Combinazione telaio elsatico + gomme dure

Discussione in 'Consigli & Test sui Materiali' iniziata da Gimas, 23 Ago 2017.

Status Discussione:
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  1. ggreco

    ggreco Arrotatore di dritto, picchiatore di rovescio.

    Nome e Cognome:
    Giovanni Greco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    CUS Torino
    Intendo una vibrazione prolungata tipo diapason: nessun legno di qualità ha quel tipo di vibrazione, peraltro tipica dei legni danneggiati/fessurati. Quello che è caratteristico dei legni è il suono alla percussione: un suono basso e profondo indica un legno elastico, un suono alto indica un legno rigido. In alcuni legni esistono sistemi per l'assorbimento delle vibrazioni, che non fanno bene al braccio oltre ad alterare la sensibilità.
    Ho trovato questo interessante studio sulla progettazione di racchette per tennistavolo:
    Introduction to table tennis blade design
     
  2. FabioS

    FabioS Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio
    Lo studio che hai riportato è interessante....ma francamente faccio ancora fatica a capire il tuo discorso a proposito del diapason!
    Ogni materiale ha una frequenza caratteristica di vibrazione....vibrazione che poi dipende dalle caratteristiche e dalle dimensioni dell'oggetto (forma, dimensioni, spessore, disposizioni delle fibre ecc....ecc....ecc...).
    Quindi vibra sia il diapason, sia il telaio....entrambi con modalità proprie ma con una caratteristica in comune: subito dopo la sollecitazione, l'ampiezza dell'oscillazione è maggiore e va smorzandosi fino ad azzerarsi in funzione del tempo e della distanza rispetto al manico.
    E questa condizione, è ben rappresentata proprio dall'immagine dell'articolo da te suggerito, dove si fa l'esempio di un righello "vincolato" ad una estremità:

    [​IMG]

    Sia il diapason, sia il telaio da tennis tavolo, creano un'onda stazionaria...e questo è il dato fisico rilevante!
    Poi, la durata, come ripeto, dipende semplicemente dalle variabili costruttive e dai materiali e dunque non puoi confrontarle "sic et simpliciter"....perché sarebbe come confrontare le mele con i cocomeri :p
    Tra l'altro, proprio al di sotto dell'immagine sopra riportata, l'articolo conferma ciò che ho scritto nel post precedente:

    Nel caso di grande sporgenza del righello si ottiene una maggiore flessione dello stesso a parità di forza usata, rispetto al caso con sporgenza inferiore. Questa piccola ampiezza viene quindi trasmessa al dito che ferma il righello. Come potete vedere, nel primo caso la vibrazione / ampiezza è molto più forte e sembra durare più a lungo a causa della maggiore lunghezza d'onda (distanza tra due picchi rossi).

    Se vuoi ottenere la stessa forte vibrazione dal caso 1 al caso 2, devi aumentare la forza con cui pieghi il righello. Questa osservazione porta ad una conclusione interessante per la nostra modalità di chip:

    Maggiore è la frequenza alla quale si verifica la modalità chip, meno si sente la vibrazione.
    L'altezza del picco è più o meno irrilevante perché qui non ci interessa l'altezza del rimbalzo.
     
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  3. ggreco

    ggreco Arrotatore di dritto, picchiatore di rovescio.

    Nome e Cognome:
    Giovanni Greco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    CUS Torino
    Qui sono d'accordo, hai centrato il punto: la DURATA dell'oscillazione è il discrimine: se dura troppo disturba la percezione della pallina, QUALUNQUE sia la frequenza dell'oscillazione (alta=rigido, bassa=elastico).
    Ti ringrazio per aver focalizzato correttamente il punto.
     
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  4. rozzopicchiatore

    rozzopicchiatore Utente Attivo

    Interessanti gli approfondimenti sulle vibrazioni. Troppe infatti storpiano. Mi ricordo di aver provato un bbc monostrato con delle vibrazioni mostruose.
    Quello che cerco io attualmente è una combinazione telaio gomme che sia: veloce, abbia una buona parabola, faccia dei buoni block e, molto importante, su palleggio corto non mi alzi troppo la pallina.
    Ne ho provati tanti di telai e gomme e una leggera vibrazione non mi dispiace. Ho visto che alcuni telai adottano degli accorgimenti nel manico per mediare appunto le vibrazioni, mi viene in mente il sistema reflex dei tsp, ma ce ne sono altri esempi.
     
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  5. FabioS

    FabioS Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio
    Ok....ora ho capito cosa volevi dire...però credo ancora che l'esempio che fai non sia calzante!
    Semplicemente per il fatto che quando tu parli di una oscillazione che duri "troppo", sembra quasi che effettivamente tu stia parlando di un diapason!
    Ma non è così!....
    La vibrazione di un telaio dura in linea di massima giusto il tempo necessario a raggiungere la mano, che assorbe gran parte della vibrazione....ma ci sono anche le gomme e la loro maggiore o minore "eccedenza" rispetto al telaio (come viene spiegato nell'articolo) che la smorzano!...
    Per cui, con sufficiente approssimazione, non credo si possa dire che nel colpo successivo al primo, il telaio stia ancora vibrando al punto tale da influenzare lo stesso colpo....oppure che il secondo colpo riesca a generare delle oscillazioni "in fase" (o anche in "opposizione di fase") tali da influenzare negativamente la la percezione di palla!
    Pur potendosi fare mille discorsi di "fino" come questi, io riduco dunque tutto il discorso al fatto che a molti piace "sentire" la palla grazie a quell'oscillazione "lenta" (come la definisce Butterfly), ad altri non interessa questa sensazione e preferiscono l'oscillazione "rapida".
    Se la prima fosse tanto "deleteria", come dici tu, dovremmo giocare tutti con telai rigidi, non ti pare?
    A mio parere, semmai possiamo farne un discorso di "precisione", affermando che un telaio che flette parecchio, tende naturalmente ad "aprire" più la traiettoria effettiva rispetto a quella teorica rispetto ad un telaio rigido!...;)
     
    A gohan, Jarod64 e eta beta piace questo messaggio.
  6. rozzopicchiatore

    rozzopicchiatore Utente Attivo

    Grande FabioS. Un approfondimento cosí particolareggiato su questo argomento non lo avevo mai trovato e penso sia utile anche nella scelta di un telaio e di combinazione telaio/gomme.
     
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  7. ggreco

    ggreco Arrotatore di dritto, picchiatore di rovescio.

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    CUS Torino
    Non è detto, vedi mio commento sui legni in balsa (TSP, Gewo) in Combinazione telaio elsatico + gomme dure: invece che flettersi in questo caso il legno vibra parallelamente a se stesso, non so se il concetto è chiaro...
    Non sono sotto contratto TSP, sono solo un utente entusiasta di questo tipo di telai (vedi firma).
     
  8. FabioS

    FabioS Utente Noto

    Nome e Cognome:
    Fabio
    Purtroppo no....ammetto di non riuscire a seguirti!...:mumble:
    Perché sembra quasi che tu voglia rivoluzionare la Fisica, ammettendo due discorsi in antitesi e ficcando dentro al discorso più variabili appartenenti a caratteristiche diverse!...
    Capisco la tua passione per i telai che hai citato, ma per quanto si possa fare uno sforzo di fantasia, il telaio "totale", in linea di principio, non può esistere!...
    Come fai a parlare di "vibrazione parallela a se stessa" se il telaio è vincolato ad una estremità (la tua mano) e si comporta come una mensola a "sbalzo" (o, se preferisci, come il righello dell'articolo che tu stesso hai citato)?!?!...
    E come fai a parlare di "flessione" e "vibrazione" come due concetti disgiunti, quando in realtà rappresentano aspetti dello stesso fenomeno con una sola differenza (ovviamente riferito al caso di specie):
    per "vibrazione" normalmente si intende l'insieme delle oscillazioni intorno ad un punto di equilibrio (quindi con segno + e con segno - ) in un intervallo di tempo Δt, mentre per "flessione" si intende la singola oscillazione al tempo t, rispetto al punto di equilibrio (quindi quella con segno +, o quella con segno -....se preferisci la semi-onda).
    In particolare, il tempo t è quello iniziale....cioè relativo all'impatto della pallina sulla racchetta, che poi è il momento a cui mi riferivo poco sopra quando ho parlato di traiettoria più "aperta".
    Io sono convinto che questo argomento si possa affrontare solo applicando delle regole fisiche che già esistono, non inventandone delle altre!...:LOL::LOL::p;);)
     
    Ultima modifica: 29 Mar 2018
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  9. Jarod64

    Jarod64 Utente

    Ottima disamina sulle proprietá dinamiche del legno e quindi dei telai, davvero interessante per tutti ed in particolare per neofiti, che ne trarrebbero beneficio nella scelta del proprio telaio.
    Chiederei a chi di dovere di metterla i evidenza.
    Grazie a chi ha partecipato.
     
  10. ggreco

    ggreco Arrotatore di dritto, picchiatore di rovescio.

    Nome e Cognome:
    Giovanni Greco
    Categoria Atleta:
    5a Cat.
    Squadra:
    CUS Torino
    Per informazione, qui la gamma Gewo:
    upload_2018-3-30_8-11-9.png
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 30 Mar 2018, Data originale: 30 Mar 2018 ---
    GEWO_NEWS_2017_ES
    --- Messaggio Unito Automaticamente, 30 Mar 2018 ---
    @FabioS è spiegato bene qui: TSP Balsa 6.5 Offence :: BLADES (All) :: Custom Table Tennis
    Si parla dello strato centrale di balsa come un insieme di molle inserite tra gli strati esterni, come ho tentato (vanamente...) di spiegare prima.
    Forse occorrerebbe parlare di "morbidezza" del tocco: ti riporto la mia impressione: il legno è rigido nel senso della mensola a sbalzo, MA quando impatti la pallina il tocco non è duro come ad esempio con il Butterfly Gergely T5000 Carbon, quindi la stessa rimane un po' più di tempo sulla racchetta, consentendo di caricare comunque bene il topspin soprattutto in abbinamento a gomme morbide.
    Questa impressione l'ho ricavata quando ho portato le gomme che montavo dal Darker Carbon a 5 strati sul TSP Balsa 5.5: racchetta più leggera, più rigida, in grado comunque sia di farmi sentire bene la pallina e di farmela lavorare bene nel topspin, sia di essere precisa nello scambio veloce, nel block e nella schiacciata (difficilmente troverai un legno così potente ma così leggero).
    A mio avviso il modo migliore di sfruttare le potenzialità di questo tipo di racchette è di abbinarle con gomme alte (max) e medio-morbide colpendo un po' più piena la pallina.
     
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