Amatori e agonisti : come gestire entrambi?

Ciao a tutti,
vi spiego il problema. Ci sono 2 società A e B :
Società A : una decina di giocatori, dal livello tecnico piuttosto alto, interessati ad allenarsi e migliorare, i quali a volte hanno partecipato a campionati italiani, ecc...nessun giovane.

Società B : geograficamente attaccata alla società A. Molti giovani alle prime armi, molti anziani di un livello tecnico non buono e non interessati a migliorare.
Diciamo che una fusione fra le 2 società implicherebbe innumerevoli vantaggi : possibilità per i giovani di confrontarsi con sparring di livello, possibilità di far pagare la quota a 40-50 persone e conseguentemente pagare un allenatore, possibilità di prenotare le palestre 4 volte a settimana piuttosto che 2, possibilità di chiedere degli sponsor seri, ecc ecc ecc..
Il consiglio direttivo potrebbe essere interessato alla fusione delle 2 società. C'è solo un problema. I giocatori 'agonisti' della società A non vogliono giocare con i giocatori 'amatori' della società B e viceversa. Sono convinto che questo problema esiste in OGNI SOCIETA'. Conosco diverse società dove questo problema ha portato a una scissione in 2 società. Altre società impongono agli amatori 'andate a giocare in bar', ma non mi sembra il caso...
La mia domanda è : quale tipo di strategia mi consigliate per gestire questa situazione?

 

Dipendendo dai mezzi, come il tempo a Disposizione della palestra.

Se si avesse tipo dalle 18 alle 23, creare due fasce orarie tipo 18-20:30 con allenatore, e 20:30-23 gioco libero senza allenatore.

Indipendentemente da impegni lavorativi o altro, Molto probabilmente gli agonisti o semplicemente chi ha intenzione di migliorarsi sceglierà la fascia che comprende l'allenatore, giovani compresi mantenendo un orario anche adatto a loro

 

Quando c'è in genere basta il buon senso.
Gli amatori dichiarati non possono pretendere sparring e assistenza continua ma, se ogni tanto qualcuno di bravo si ferma mezz'oretta con loro, ci fa quattro chiacchiere e due tiri saranno quasi sicuramente felici e soddisfatti.
Per i giovani paradossalmente è più complicato perchè più volubili.
E' chiaro che su di essi bisogna sempre investire tempo e risorse, soprattutto quando si vede impegno e discrete potenzialità.
Quindi a rotazione oppure affidandosi a qualcuno maggiormente disponibile è opportuno dedicare loro del tempo di qualità da parte dei più bravi.
Poi sui giovani il rischio è conosciuto... oggi ci sono e domani... chissà.

A livello societario introitare un maggior numero di quote ed essere maggiormente spendibili verso qualche sponsorizzazione sono occasioni da prendere al volo a parere mio.

Piccola postilla: sempre che l'unione sia volontaria e non conseguenza di manovre tese a distruggere altre società sul territorio.

 

IL CONSIGLIO MIO E' DI ALLONTANARE DALLA SOCIETA' I "COSIDETTI FORTI" CHE NON VOGLIONO GIOCARE COI "COSIDETTI DEBOLI" E FONDERE CIO' CHE RIMANE......
CIO' GARANTISCE FUTURO, MA SOPRATTUTTO ARMONIA.

EL MATA.

 

Come società nata da poco queste problematiche non ci dovrebbero essere, invece anche noi ci confrontiamo con la voglia di alcuni di imparare senza fatica ed altri che già ci mettono molto impegno, a dover magari sobbarcarsi anche l'onere di far migliorare quelli alle prime armi o con poca tecnica. A pare mio occorre capire le motivazioni di ognuno. Se l'anziano vuole divertirsi gli si crea una serata o uno spazio libero dove può farlo, senza che egli pretenda assistenza, dacchè non la cerca.
Per i giovani è diverso. Nella nostra società alcuni volenterosi si prestano a insegnare i primi rudimenti nell'ambito di corso semestrali, ad orari prestabiliti, ad un costo convenuto. Tutto ciò porta a dire che le 2 società possono fondersi, ma occorre stabilire un costo base di associazione annuo, e i costi relativi al tipo di servizio di cui intendi usufruire, ad esempio prezzo base per gioco libero, maggiorazione x per corso, e costo xy se sei agonista e hai bisogno dell'allenatore.

 

La mia ideea sarebe di metere una Quota tipo 20-30 € al mese per tutti con la posibilita per quelli piu bravi di non pagare se dedicano un numero di ore da voi stabilito per aiutare a quelli piu scarsi di tecnica.

 

Se sono d'accordo non c'è problema.

 

secondo me visto che avete la possibilità di avere quasi tutte le sere la palestra io dividerei per livello.Logicamente quelli che vogliono imparare dovrebbero avere un "allenatore" che insegni a loro le tecniche basi e magari durante la sosta di campionato fare una serata coinvolgendo quelli piu bravi

 

Io non sarei cosi drastico ma purtroppo ha ragione Mata....
Una cosa abbastanza verosimile potrebbe essere che i "forti" -peraltro quanto forti?- non paghino o paghino quote molto inferiori rispetto agi amatori.
In fin dei conti, le societa agonistiche non dovrebbero far pagare gli atleti di punta per vestire la maglia societaria....
Fermo restando che a patto, qualcuno ogni tanto, su turnazione regolare, faccia da chioccia per gli atleti un po piu' indietro facendoli migliorare.
In tal modo si otterrebbero quote societarie e atleti sodfisfatti ad ogni livello

 

So che non è educato ma rispondo a mia volta con una domanda, anzi due: se agli amatori non interessa migliorare e non vogliono giocare con gli agonisti (in sostanza: non gliene frega nulla e son contenti così), che cosa c'è da gestire? Tutta questa esigenza di fondersi dov'è? Per quanto impegno possiamo mettere nell'agonismo credo che tutti noi, prima di ogni altra cosa, giochiamo per divertirci, e ognuno ha il diritto di trovare la propria strada, che non deve necessariamente contemplare l'agonismo.
Se questo riguarda solo i veterani, e invece ai "giovani alle prime armi" interessa migliorare, allora IMHO è doveroso che gli "esperti" ci giochino. Non dimentichiamoci che se siamo riusciti, ognuno nel suo piccolo, a raggiungere un "buon" livello è perché qualcun altro, quando è stato il momento, ci ha dedicato tempo, attenzione e gioco, e mi sembra quindi il minimo restituire indietro tutte queste belle cose aiutando qualcun altro a migliorare.

Se mi trovassi io in questa situazione da giocatore, piuttosto, farei una bella cosa: andrei io dagli amatori "non interessati a migliorare" e gli chiederei io di giocare insieme. Così, tanto per giocare, andando al loro ritmo, del resto sono partito dal circolino Arci e dal tavolo in cemento della spiaggia e amatore io lo sono dentro, nel senso che amo questo gioco e questo sport. Direi loro di star tranquilli, non mi interessa farli migliorare, voglio solo giocare. Non gli direi, invece, che loro non lo sanno ma in realtà mi sto allenando, chi trae il maggior beneficio dalla nostra "giocata" sono io, non loro: possono tirarmela come e dove vogliono e io cerco di ridargliela sempre uguale e sempre nello stesso punto, senza sapere mai che palla mi arriverà. Faccio così da una vita, ed è soprattutto per questo che i giocatori cosiddetti "storti" non mi hanno mai fatto paura.

Vabbè, dai, voglio essere onesto fino in fondo: quello che ho appena scritto non è (tutto) farina del mio sacco ma mi è stato insegnato da un certo Enzo Pettinelli, con cui ho avuto la fortuna di allenarmi quindicenne a Senigallia, le cui chiacchierate su argomenti come questo e altri mi hanno aperto un mondo di tennistavolo e anche di vita e le ho fatte mie e applicate.

 

E grazie a questo sei diventato 5 catg?

 

Vedi, caro amico mio (detto senza ironia, con un abbraccio), il tennistavolo è una mia grandissima passione ma nella mia vita faccio tante altre belle cose; sono, in ordine sparso, anche ingegnere, manager, padre e marito. Se investissi nel tennistavolo la maggior parte della mia vita avresti ragione, farei meglio a fare altro, ma visto che il TT rappresenta sì e no il 5-10% della mia vita credo che una classifica di 2500 d' Italia giocando solo a squadre con 1 ora di allenamento a settimana non sia così da buttare. Piuttosto,
sappi che sul lavoro ho ottenuto risultati interessanti applicando al management gli insegnamenti di Pettinelli sul tennistavolo, e gli sono grato anche per questo.

 

Questo mi rende felice, mi pareva strano che avessero a che fare col tt.

ma come fai a essere 2500 se in italia giocano si e no 300 persone?

 

o cacchio!!!! Allora mi hanno fregato 1700 posizioni e io non me ne sono accorto!!!!!! LADRI!!!

 

Siamo nel 2014.. Mica nel 1954...

O forse intendevi gli stranieri

 

Non so perchè ma a me però questo qui mi diverte di più del bamboccione campione del mondo, del saccente e degli altri pazzi prima di lui... strano eppure è un personaggio molto più piatto psicologicamente... sarà per questo, forse mi sto abituando e bene o male inizio a prevederne gli interventi e ciò mi crea empatia, un po' come ad un concerto suonano la tua canzone preferita...

 

Sono scarso ed orgoglioso.
Scarso perche' scarso in maniera piu' che obiettiva, con poco tempo da dedicare a questo sport in palestra ad allenarmi....
Orgoglioso perche cio' che ho quotato avvalora la mia tesi.
Troppo tempo passato in palestra, sniffando colle VOC, creano dei gravi danni. Si diventa fortissimi come il nostro FM qui....ma che prezzo bisogna pagare nei confronti delle altre persone?
Si si.....scarso ed orgoglioso tutta la vita.....piuttosto che essere come questo qua.
Povero lui.

 

ma ci sei o ti fai????